NASCE IL PIANO URBANO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Jesi – Dando seguito ad uno degli obiettivi più qualificanti del programma di mandato, approda in commissione consiliare – primo passaggio di quello che si svilupperà poi con un ampio confronto pubblico – il Piano urbano della mobilità sostenibile di Jesi, una sorta di architrave che fissa i criteri e le linee guida di tutti i vari strumenti che regolano i flussi di città: il piano urbano del traffico, il piano del trasporto pubblico, il biciplan, oggi completamente scollegati l’uno dall’altro. “Una scelta strategica importante – spiega l’assessore Cinzia Napolitano – che ho fortemente voluto e che cambia l’impostazione generale sulla mobilità di Jesi dove i vari Piani previsti dalle norme non saranno più slegati ed autonomi come lo erano in passato, ma armonizzati attraverso un indirizzo comune. Il Piano urbano della mobilità sostenibile è obbligatorio per i Comuni sopra i 100 mila abitanti e facoltativo per quelli sotto tale soglia. Il fatto che lo abbiamo voluto proporre, con il supporto di uno studio di progettazione specializzato, conferma la nostra volontà di cambiare prospettiva, di guardare avanti, di arrivare, attraverso la mobilità sostenibile, ad una sostenibilità ambientale data da minori emissioni, minori inquinanti, minori rumori ed un complessivo aumento della qualità della vita”.

Il Piano non dà prescrizioni, ma suggerisce una serie di scenari che l’Amministrazione comunale dovrà poi approfondire con progetti di dettaglio. Tra questi la modifica di itinerari, la classificazione di alcune strade, la creazione di zone 30 e di piste ciclabili, l’istituzione di percorsi pedonali protetti, una nuova impostazione del trasporto pubblico. Dopo il passaggio in commissione consiliare il Piano verrà presentato ai cittadini, alle associazioni, ai portatori di interesse e, una volta adottato dalla Giunta Bacci, sarà pubblicato sulla rete civica per raccogliere osservazioni, suggerimenti e valutazioni. Il tutto sarà infine portato all’attenzione del Consiglio comunale per la sua approvazione con una durata decennale.

FONDAZIONE COLOCCI VERSO LO SCIOGLIMENTO

Jesi – Sarà portato all’approvazione del prossimo Consiglio comunale lo scioglimento della Fondazione Colocci, istituita 25 anni fa con l’obiettivo di favorire l’istruzione universitaria, la formazione professionale e la promozione della cultura nella Vallesina. La proposta segue l’orientamento espresso all’unanimità dai rappresentanti dei tre soci – Comune, Ubi Banca e Cooss Marche – nel corso dell’ultima assemblea. Una decisione inevitabile tenuto conto che Intesa Sanpaolo, che nel frattempo ha acquisito Ubi Banca, non ha appalesato la volontà di continuare a mantenere il proprio ruolo di socio ed analoga incertezza resta in capo all’altro soggetto privato. Le difficoltà legate alla pandemia che ha ridimensionato fortemente il ruolo delle strutture periferiche a servizio delle università ha fatto il resto, rendendo impossibile garantirne la gestione finanziaria. E questo malgrado il Comune di Jesi, nel proprio bilancio, avesse già previsto per il prossimo triennio i 137 mila euro l’anno di quota per l’attività della Fondazione. Proprio in forza di questo, nella delibera che sarà portata alla discussione del Consiglio comunale, si manifesta comunque l’interesse dell’Amministrazione a non disperdere l’esperienza venticinquennale maturata dalla Fondazione Colocci nello svolgimento delle finalità istituzionali, verificando la possibilità di organizzare, nel nostro territorio, altre iniziative e attività di alta formazione, anche a cura di altri organismi o enti partecipati dal Comune, destinando a sostegno di tali attività le risorse previste nel bilancio di previsione.

La Fondazione Colocci era stata costituita nel dicembre 1995 dal Comune con le allora Banca Popolare di Ancona, Banca delle Marche e Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Nel corso degli anni la compagine societaria aveva registrato un sostanziale mutamento, in considerazione dell’evoluzione del sistema bancario con l’incorporazione della Popolare di Ancona in Ubi Banca e l’acquisizione da parte della stessa della nuova Banca Marche, nonché del recesso della Fondazione Cassa di Risparmio. Fatti questi che avevano ridotto a due – Comune e Ubi Banca – il ruolo di soci fondatori, a cui poi si è aggiunta la cooptazione di un nuovo socio nella figura della Cooss Marche. Sotto il profilo delle attività, dopo una iniziale collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, dal 1996 al 2019 la Fondazione Colocci è diventata sede staccata del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata con cui ha gestito corsi universitari triennali e specialistici. L’attività è successivamente proseguita con corsi di formazione professionale, convegni e master, l’ultimo dei quali con l’Università di Camerino. Con l’approvazione della delibera di Consiglio comunale, pertanto, si autorizza il rappresentante legale del Comune di Jesi a partecipare all’Assemblea straordinaria convocata per il 10 febbraio 2021 e ad esprimersi favorevolmente in ordine allo scioglimento ed alla messa in liquidazione della Fondazione Colocci. (cs)