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Come si muovono i marchigiani in epoca Covid. La centralità dell’auto

Verso una nuova normalità: come la pandemia ha cambiato le esigenze di mobilità dei marchigiani tra nuove paure, necessità e abitudini. La seconda edizione dell’Osservatorio Mobilità e Sicurezza realizzato da Continental, cerca di rispondere a queste temi tracciando una fotografia del vissuto, delle percezioni e delle aspettative degli utenti della strada oggi e nel prossimo futuro. Per offrire uno spaccato completo dell’Italia, regione per regione, di come la pandemia ha cambiato le persone e come l’industry automotive sta reagendo al cambiamento, Continental si è affidato ai due importanti istituti di ricerca Euromedia Research e Ernst & Young.

Come si muovono i marchigiani in epoca Covid

In questo momento di ricerca di una nuova normalità e di convivenza con il Covid-19, l’automobile è ritenuta dal 82,8% dei marchigiani il mezzo più sicuro con cui muoversi, ed è percepita oggi come sinonimo di prudenza responsabilità. Un dato rilevante, spiegabile soprattutto dai sentimenti negativi di ansia (21,9%) e paura (15,6%) che accompagnano gli abitanti della regione e che si configurano come il motivo principale dei loro cambiamenti di abitudini. Il 36,8% degli intervistati sottolinea una riduzione drastica degli spostamenti e il 15,8%, che prima si spostava solo coi mezzi pubblici, ora dichiara di essere passato all’auto personale. Si nota quindi un minor bisogno di mobilità anche per le nuove modalità di lavoro e studio come lo smartworking o la didattica a distanza (26,3%) e un crescente timore ad utilizzare il trasporto pubblico (47,7%). La domanda sorge spontanea: queste nuove abitudini sono destinate a perdurare nel tempo? In linea con i risultati ottenuto a livello nazionale, anche nelle Marche non si prevede di tornare alle abitudini pre-covid a breve. Il 57,9% dei marchigiani manterrà le nuove abitudini “sicure” di spostamento anche in autunno e in inverno, il 52,6% anche quando sarà finita la pandemia e arriverà il vaccino.

La centralità dell’automobile

Dal cambio delle abitudini e dalle intenzioni di comportamento futuro emerge una mobilità che ha ancora, al centro, l’automobile come il principale e pre-scelto mezzo di trasporto. Un mezzo che gli intervistati desiderano sostenibile sia dal punto di vista economico che da quello ambientale e in grado di garantire spostamenti sicuri, efficienti e puliti. Ma i marchigiani sono orientati ad acquistare un nuovo veicolo e a cambiare quello attuale? Più della metà degli intervistati dice di no (78,1%), o per motivi economici (il 26% del sub campione) o perché ritiene ancora affidabile il proprio mezzo (26%) o ancora per l’incertezza del futuro lavorativo (20%). Il 15,6% dei marchigiani infatti teme che la vendita di automobili subirà un forte calo con ripercussioni importanti sull’economia del Paese. Lo scenario cambia davanti all’ipotesi di poter usufruire di incentivi per l’acquisto di nuovi autoveicoli ecologici: in presenza di aiuti da parte dello Stato o delle Regioni, il 50% si dichiara propenso ad utilizzarli e cambiare la propria auto. Il 21,4% sceglierebbe un autoveicolo ad alimentazione ibrido benzina, a seguire l’elettrico, l’alimentazione ibrido plug-in, il GPL, l’ibrido diesel e il metano (tutti al 14,3%).

La trasformazione delle città

In previsione di un ritorno alla completa “normalità”, si avverte la necessità di ripensare la struttura, le viabilità e le infrastrutture delle città. Ben l’84,4% dei marchigiani infatti desidera una mobilità fatta di sostenibilità vera che rispetti l’ambiente e che veda come protagonisti autoveicoli sicuri ed ecologicamente “puliti”, e non una mobilità fatta di monopattini elettrici, mono-ruota o biciclette (6,3%). Consultati sulle misure utili per mantenere le città decongestionate dal traffico e più vivibili da un punto di vista di qualità dell’aria, il 67,2% suggerisce il potenziamento dello smartworking e dei servizi di prossimità, il 48,4% un maggior sostegno al trasporto pubblico e il 39,1% consiglia pianificazioni differenziate degli orari di ingresso a lavoro e nelle scuole per ridurre le ore di punta. Questo desiderio di trasformazione però si scontra con la percezione delle persone (53,1%) che crede che il proprio Comune non sia ancora pronto ad accogliere questi cambiamenti di tipo sociale e strutturale.

Sostenibilità e ambiente

I blocchi della mobilità e delle attività produttive che hanno caratterizzato il lockdown hanno inciso positivamente sull’ambiente e, di pari passo, sembrava essere aumentata la consapevolezza e la sensibilità degli italiani rispetto al tema “ecosostenibilità”. Tuttavia, finita la fase emergenziale, questo trend sembra diminuire: più della metà degli intervistati (56,3%) dichiara infatti di prestare attenzione alle tematiche green come prima dell’emergenza sanitaria.

Sicurezza stradale

Il 74,6% si sente sicuro delle proprie capacità alla guida del proprio mezzo di trasporto. Da cosa dipende la sicurezza stradale secondo i cittadini? L’elemento più importante viene ricondotto alla figura del guidatore (42,2%). Seguono poi le cinture (18,8%), i sistemi di guida assistita (14,1%) e gli airbag (7,8%). In questo contesto rispettare il codice della strada significa compiere un atto di responsabilità verso sé stessi e gli altri utenti della strada (64,1%), adottare un comportamento che tutela dal rischio di incidenti (29,7%) o evita di incorrere in sanzioni (3,1%). Per aumentare la sicurezza sulle strade il 34,4% degli intervistati propone una maggior manutenzione a livello di infrastruttura (strade, ponti e illuminazione) e il 31,3% consiglia di fare educazione con campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale. (cs)