“TAMPONI E TEST SIEROLOGICO, LA LUNGIMIRANZA DEI MEDICI L’HA SALVATA”

di Marco Antonini

“Mia nonna, 98enne, si è salvata grazie alla lungimiranza dei medici dell’ospedale di Fabriano che, dopo aver visto una positività al Covid-19 degna di approfondimento, hanno voluto vederci chiaro ed hanno evitato l’immeditato trasferimento in una struttura per persone contagiate”. A parlare è il nipote della fabrianese, che vive da tempo presso la Casa di riposo della città della carta. Adesso tira un sospiro di sollievo perché i dottori del Profili hanno risolto un caso che è sembrato subito dubbio. Tutto è iniziato il 7 maggio. Presso la casa Asp Vittorio Emanuele II sono stati effettuati i tamponi a personale e utenti. “Il 12 maggio ci è stata comunicata la positività di nonna. Una sola positiva su circa 250 tamponi effettuati” dice il giovane. L’anziana, asintomatica, non aveva avuto contatti con l’esterno da diverso tempo. Tanti dubbi hanno afflitto i familiari in quelle ore mentre, tra le altre cose, si è attivato il protocollo che prevedeva una tappa al pronto soccorso e il successivo trasferimento presso una struttura Covid per asintomatici. Presso il Pronto Soccorso di Fabriano, infatti, gli accertamenti dello stato di salute non hanno evidenziato segni di malattia. “Dalla Tac – dichiara il nipote – non risulta polmonite, i parametri, vitali tutti nella norma. Così ho chiesto la possibilità di ripetere il tampone prima del trasferimento. Sono riuscito ad ottenerlo grazie alla lungimiranza di un medico dell’ospedale Profili che, insospettito dall’anomalia del caso – prosegue il nipote – ha deciso di approfondire l’indagine in rapidità”.

Così l’anziana di Fabriano non si è dovuta trasferire. Nel frattempo sono arrivati sia gli esiti dei due test, fatti a distanza di 24 ore, entrambi negativi, e il test sierologico. “Da quest’ultimo si evince che mia nonna non è mai stata malata di Covid. Onore e merito all’Ospedale Profili – conclude – perché con questa procedura hanno evitato il ricovero altrove e chissà con quali conseguenze”. Un falso positivo, quindi, risolto grazie alla lungimiranza dei sanitari che, in presenza di un solo esito di Covid su 250, hanno voluto vederci meglio. Nell’Ambito 10 intanto, dopo gli 11 guariti annunciati nei giorni scorsi, non ci sono aggiornamenti circa nuove positività. Da più di due settimane a Fabriano si parla, complessivamente, di 91 i casi positivi al Covid-19, incluse 64 persone ufficialmente guarite e sette decedute. A Sassoferrato è già passato un mese senza nuovi tamponi positivi. In tutto i casi sono 19, compresi 3 decessi e 13 guariti.

Qui Jesi

Dopo le reiterate richieste dell’Amministrazione a cui si è aggiunta la discussione nel corso dell’ultimo Consiglio comunale tenuto in videoconferenza, finalmente l’Asur ha disposto i tamponi alla casa di riposo di Jesi. Il controllo viene effettuato su tutti coloro che hanno a che fare con la struttura: gli assistenti, gli anziani ospiti, i vari addetti. In totale saranno circa 250 i soggetti sottoposti a tampone. Si è cominciato con il personale delle cooperative che hanno in appalto i vari servizi alla casa di riposo e dunque gli operatori socio sanitari, gli infermieri, gli addetti ai servizi della lavanderia, delle pulizie, della manutenzione e della cucina. Martedì sarà poi la volta del personale dell’Azienda Servizi alla Persona che, come noto, ha gli uffici nel medesimo edificio: sono gli assistenti sociali, gli amministrativi e il personale della portineria. Infine, ma la data ancora non è stata comunicata, toccherà agli anziani ospiti. Va ricordato che ad oggi, tra tutte i soggetti che hanno a che fare con la casa di riposo di Jesi, nessuno ha sintomi riconducibili al Covid-19. “Finalmente i tamponi sono assicurati – ha detto l’assessore ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri – ed era questa una pressante richiesta che il sindaco aveva fatto già agli albori della pandemia. Ci è stato spiegato, però, che la procedura prevedeva un ordine di priorità tra le strutture protette, con precedenza a quelle dove erano stati registrati casi di Covid-19, per cui la casa di riposo di Jesi si è ritrovata in fondo alla lista. Ora vediamo di recuperare il tempo perduto, confidando in un responso positivo. È questa l’occasione per ringraziare veramente tutto il personale della struttura di Via Gramsci – sia quello dell’Asp che delle cooperative – che ha svolto e sta continuando a svolgere un lavoro straordinario in questi mesi tutt’altro che facili, con un supplemento di responsabilità ed attenzione verso gli anziani ospiti davvero encomiabili”.