BURZELLA, PESCE, RUGGERI E ZANNELLI, LA PAROLA AI COMMERCIANTI

A poche settimane dalle festività natalizie, abbiamo incontrato una rappresentanza dei commercianti del centro storico cittadino per fare il punto sulla situazione che stanno vivendo quotidianamente con le loro attività, alla luce degli ultimi eventi organizzati proprio in centro, a partire dall’Annual Conference UNESCO fino alle ultime iniziative del mese di settembre. La parola a Roberto Burzella, Riccardo Pesce, Fabio Ruggeri e Leonardo Zannelli che ci hanno aggiornato anche sul PUMS, con particolare riguardo alla sua applicabilità nella città di Fabriano.

Archiviato l’Annual Conference delle Città Creative Unesco 2019, possiamo tirare le somme di quanto questo evento di risonanza internazionale ha contribuito ad incrementare, in termini di movimento turistico, la vitalità del centro storico di Fabriano? Le vostre aspettative sono state appagate?

Sostanzialmente non ha mosso l’economia e non ha risposto alle nostre aspettative. Una manifestazione che ha prodotto tante aspettative anche se, nella sostanza, non ha prodotto per il momento un ritorno economico. A noi é stato riservato un posto nel loggione come spettatori, abbiamo cercato di collaborare con dei gadget, sviluppati in poco tempo, pensando ad un interesse e un afflusso di turisti inconsueto, diciamo che così non ci è sembrato. Probabilmente avremmo potuto dare un nostro contributo, vista la nostra conoscenza del territorio. Ma così non è stato. Solo un esempio, Zannelli ha messo a disposizione gratuitamente uno spazio, adattato a polo informativo, per testimoniare la nostra volontà collaborativa. Ma a tutto ciò non abbiamo visto un seguito. Il tanto auspicato “proseguo”, al momento, non ha prodotto dei risultati, le strutture create da Unesco sono diventate un ricordo. Tuttavia, nella speranza che quello che è stato seminato dia frutto, ringraziamo come cittadini lo staff organizzativo guidato dall’Ambasciatrice Francesca Merloni. Cosa abbia fatto la nostra Amministrazione non l’abbiamo compreso, per cui ci resta difficile anche giudicarlo, di certo è che nelle poche manifestazioni estive, abbiamo sempre assolto al nostro compito, con il servizio WC, vista la carenza dei servizi in centro. Chiaramente è lapalissiano che c’è stato un incremento di consumi sull’attività dei bar, diversamente per le cene che erano state già organizzate. Ma abbiamo purtroppo ricevuto tante testimonianze da turisti, illusi da tante aspettative. La riconversione al turismo pensiamo sia un obiettivo molto remoto. Quantomeno irrilevante nell’economia nel breve periodo.

Natale è ormai alle porte, avete già qualche iniziativa o progetto che avete proposto all’Amministrazione Comunale per le prossime festività? Che risposta avete ricevuto?

Visto che negli ultimi anni l’organizzazione del Natale è partita dall’Amministrazione, ossia un “Conclave” durato due mesi dove uno conta cento e gli altri contano zero, considerati anche i risultati ottenuti che, chiaramente, vista la verità del mezzo pieno in luogo del mezzo vuoto, sono opinabili, ad oggi siamo in attesa di capire se per il Natale 2019 faremo parte di questo “Conclave” o ci sarà un “dogma papale”, a prescindere dalle diverse opinioni degli includenti commercianti. Riteniamo, tuttavia, che sia indispensabile venire a conoscenza del programma natalizio per darci la possibilità di gestire al meglio gli acquisti ed i diritti dei nostri dipendenti in quanto anche loro, a differenza di quanto tanti possano pensare, hanno il sacrosanto diritto di vivere le loro festività. Agli inizi di luglio avevamo comunicato verbalmente al sindaco la nostra disponibilità ad organizzare il Natale, con un format che in passato diede dei buoni risultati. Per come appare ad oggi, il nostro referente non ha ancora ricevuto risposta. Chiediamo a questo punto all’Amministrazione di non riproporre il consueto desueto copia-incolla natalizio, ma un format innovativo (solo la novità produce la curiosità) e di evitare per quanto possibile di ostacolare la viabilità ed i parcheggi, visti i precedenti risultati ampiamente contestati.

Si parla sempre più spesso, a volte si abusa anche troppo, della parola “sinergia”. Ritenete operativa all’atto pratico questa collaborazione stretta con l’Amministrazione? Si riesce a fare squadra con una effettiva comunione di intenti, anche tra gli stessi attori commerciali del centro storico della Città?

Non c’è comunicazione. Avevamo chiesto all’ Amministrazione un tavolo di concertazione, a cadenza mensile. Riteniamo che oggi sia prioritario, sia per gli operatori commerciali che per il territorio, basterebbe che una parte del tempo speso per personalistici obiettivi, venga dedicato ad ascoltare le categorie resilienti, artigianali e commerciali, che ancora oggi garantiscono lavoro a tante persone, più di tante grandi aziende, che partecipano alla vita sociale della città, ne accrescono il benessere e   mantengono in vita aree che spesso la politica dimentica. Solo il confronto schietto e costante può evitare che le amministrazioni, come sempre hanno fatto, commettano errori nella programmazione dello sviluppo e della riconversione del territorio. Solo il confronto con gli includenti può dare loro la possibilità di capire ciò che altrimenti per loro è impossibile da comprendere in quanto la politica, a qualsiasi livello, come sempre, si manifesta insipiente ed ignorante nel merito. Il commercio per loro è un sostantivo sconosciuto. La sinergia tanto auspicata e promessa nelle settimane pre–elettorali (anche via mail) non ha avuto seguito, probabilmente perché non si ritiene prioritario il problema del nostro comparto, ossia il problema della diminuzione della ricchezza diffusa e del lavoro. Noi piccole e medie imprese siamo il bene della comunità, siamo le prime sentinelle sempre collaborative, anche con le forze dell’ordine, in caso di necessità per la sicurezza del centro storico cittadino. Siamo l’ultimo baluardo a difesa del settore e delle nostre aree nei centri storici, a difesa dall’invasione di attività che deprimono e distruggono   l’identità dei nostri centri storici medievali.

Dal Remake Festival, allo Sbaracco fino all’ultima iniziativa che collocava lo Street Food in centro storico, siete favorevoli a questa tipologia di eventi? Li ritenete un valore aggiunto per incentivare il turismo a Fabriano e, soprattutto, in termini di vendite e scontrini battuti avete riscontrato un feedback positivo?

Lo Sbaracco é un’iniziativa commerciale che chiaramente suscita interesse, seppur fine a se stessa, sembrerebbe aver dato buoni risultati economici, anche se non tutti sono d’accordo. Per il resto, il periodo del Remake non ha dato risultati economici per gli esercizi di vicinato. Riteniamo Remake anche esso fine a se stesso, non avevamo aspettative riguardo gli incrementi nelle vendite, lasciamo il giudizio su questo evento alle attività partecipanti. Riguardo lo Street Food, per come viene organizzato, non è null’altro che un copia-incolla di eventi già visti. Nel caso recente, povero di alternative e proposte, è di scadente qualità e secondo noi, se così organizzato, non desta nessun interesse e curiosità nei confronti di eventuali fruitori esterni alla città.

Avete partecipato come categoria a diversi incontri pubblici dedicati al PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Quale suggerimento proponete per rendere effettivamente operativo il PUMS a Fabriano e come vi ponete in merito?

Presupposto che tutto quello che stiamo affrontando in questo percorso lo dovremo affrontare con risorse pubbliche locali in quanto nel decreto ministeriale, firmato da Toninelli, oltre che ad averlo ridotto di 30 milioni di euro non risultiamo neppure tra i beneficiari. Dopo circa due anni, ancora ad oggi non conosciamo le future modifiche funzionali alla nostra viabilità, in quanto siamo stati solamente dei passivi spettatori di un’ampollosa presentazione, colma di retorica, a cui abbiamo partecipato con grande spirito di abnegazione e nella quale era vietato parlare di azioni. E, seppur il relatore architetto Ognibene, abbia dimostrato un’eccellente professionalità, riteniamo che tante comparazioni sono apparse incongrue, bizzarre e paradossali. Dalla nostra partecipazione come stakeholder abbiamo evidenziato, anche in quella sede, una totale inconsapevolezza del ruolo dei tanti stakeholders ed una manifesta ignoranza sulla conoscenza delle linee guida ministeriali, oltre ad un paradossale disinteresse. Dei trentotto attori convocati nel primo tavolo ne erano presenti undici, nel secondo otto e non conosciamo i risultati dell’atro tavolo parallelo, del quale siamo comunque scettici. Anche da parte della cittadinanza è manifesto un totale disinteresse nel comprendere il PUMS, per cui riteniamo invalide le valutazioni dei cittadini come quelle di alcuni stakeholders nel gerarchizzare le priorità, in quanto frutto di inconsapevoli opinioni di massa, passionarie valutazioni di sognatori insipienti e irrazionali, condizionati da pregiudizi ed assurde visioni fantasiose. Riguardo l’applicabilità a Fabriano poteva essere sufficiente un confronto attivo, senza alcun dispendio di risorse pubbliche, con gli assessori delegati, i vigili e gli stakeholders locali in quanto il quadro conoscitivo esposto era già ampiamente conosciuto da tutti, quantomeno da noi, poiché i dati sono facilmente leggibili nei diversi siti di riferimento (Regione, Arpam, Ministero ecc…). L’unico risultato, da questo quadro conoscitivo, è stata la conferma di quanto sapevamo, ovvero che la nostra aria è pura come l’acqua di fonte, che gli indici di incidentabilità, di gravità, di mortalità e di lesività, oltre ad essere i più bassi della Regione, sono praticamente irrilevanti, in diversi casi pari a zero. E’ emerso, in linea di massima, che i mezzi di servizio pubblico sono carenti ed insufficienti, che le piccole criticità del traffico ci sono solo nelle ore canoniche di punta, che le velocità sono nella norma ed infine che la criticità più importante è nei parcheggi. Che il centro la sola criticità che ha sono i parcheggi, che i fabrianesi agognano l’uso della bicicletta (anche se i veri sportivi si contano sulla punta delle dita), vedremo poi con questa fantasiosa e ipotetica svolta ciclabile come cambieranno le abitudini. Per finire ci sono diverse nostre proposte e richieste sulla viabilità, depositate fin dal 2011 e che, seppur da aggiornare e modificare, riteniamo tuttora valide come ad esempio le rotatorie (già nel nostro Smiling City) e tanto altro ancora.

Gigliola Marinelli