DAL BORGO ALL’OSPEDALE PROFILI SENZA BANCOMAT
di Marco Antonini
Un terzo di città senza sportello bancomat: dal Borgo all’ospedale Profili, non si può prelevare denaro contante. Almeno 8 mila persone, centro storico e zona Piano esclusi, lamentano la scarsità dei servizi. I residenti del quartiere Borgo, circa 5 mila, una zona considerata da sempre in espansione, insorgono. “Non c’è più uno sportello bancomat per ritirare banconote e al piccolo ufficio postale, in diverse ore del giorno, bisogna fare una lunga fila per effettuare l’operazione con l’operatore” lamentano. Se in passato il servizio veniva offerto da due filiali operative in via Martiri della Libertà, Intesa Sanpaolo (ex Veneto Banca, ex Carifac) e Nuova Banca Marche, con la chiusura di queste due banche, i disagi sono aumentati. Da segnalare come, in precedenza, fu tolto pure il bancomat situato alla Stazione. Dello sportello all’ospedale – più volte è stata annunciata la sua nuova installazione dopo la soppressione (foto) tra le proteste degli utenti – nessuna traccia: si attende l’ok da Asur e da più di un anno e nemmeno nel quartiere Pisana si può ritirare denaro. “Per usufruire del servizio – confidano alcuni anziani – bisogna arrivare in centro o al Piano e chi deve ritirare soldi per pagare la visita al Profili deve andare in via don Riganelli”. Una situazione difficile: a rimetterci è anche il mercato immobiliare vista la carenza di servizi. I residenti del Borgo alzano la voce. “C’è solo da augurarsi – dicono – che la succursale delle Poste che ha un piccolo ufficio proprio nella zona non decida di chiudere perchè altrimenti il quartiere sarebbe completamente privo di servizi”. Fabriano ha cambiato pelle e anche la lentezza nel rimettere, dopo le tante lamentele, il bancomat all’ospedale Profili, conferma il clima di incertezza. Sono lontani i tempi delle filiali della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana (oggi Gruppo Intesa) in ogni zona. Tra i servizi persi negli anni della crisi dell’elettrodomestico c’è anche da ricordare quello del tribunale, del rischio di chiusura dell’ufficio del Giudice di pace e della Camera di Commercio. Nel frattempo la linea ferroviaria Fabriano-Pergola è stata chiusa, quella per Civitanova spezzata a Macerata (chiusa per lavori e sostituita con pullman fino a fine agosto) e quella per Roma Termini non potenziata.