EMERGENZA CALDO, 29,1° NEL REPARTO DI RIANIMAZIONE DEL PROFILI
Il caldo negli ospedali dell’Area vasta 2 è insopportabile e sono molti i reparti senza aria condizionata. Alcune aree di degenza addirittura senza ventilatori e pazienti costretti a rivolgersi alle proprie famiglie per ottenerli. Pazienti, infermieri e operatori sanitari a rischio di collasso durante il turno di lavoro. La situazione si registra specialmente nelle residenze assistite distribuite negli ex ospedali diventati ora ospedali di comunità e non si salvano neanche le strutture poliambulatoriali. Sono molti i colleghi preoccupati che inviano segnalazioni, ai dirigenti responsabili, ma purtroppo le soluzioni non arrivano. Nessun acquisto di nuovi condizionatori anche portatili, ne di ventilatori. Le maggiori criticità sono comunque registrate all’ospedale di Fabriano. In rianimazione le temperature con un solo condizionatore portatile hanno raggiunto e superato anche i 29 gradi! Una situazione di sicura emergenza perché in questo reparto i pazienti hanno necessità d’infusioni continue con farmaci che mantengono la loro stabilità ed efficacia a temperature inferiori ai 25 gradi. In queste condizioni di temperatura, sono molti i farmaci costosi che i sanitari sono costretti a gettare, uno spreco che purtroppo non è possibile arginare, perché anche lo spazio nei frigoriferi in dotazione è insufficiente. Qui gli interventi da realizzare devono essere immediati, eppure sembra che nonostante i responsabili siano al corrente, nessuno è corso ai ripari.
A questo punto, il Sindacato delle Professioni infermieristiche NurSind, si appella alla cittadinanza ed alle Associazioni di Volontariato, è necessario intervenire autonomamente. Saranno ben accetti progetti per donazioni e beneficienza alla scopo di acquistare: condizionatori, climatizzatori e frigoriferi per i farmaci, necessari al presidio ospedaliero di Fabriano, specialmente per l’U.O. di Rianimazione, in modo da salvaguardare assistiti e sanitari. Una provocazione questa del NurSind Segreteria di Ancona, per scuotere dall’immobilismo, chi ha la responsabilità di ascoltare e risolvere i problemi.
cs