FABRIANO, STABILIZZARE I DOCENTI PRECARI DELLA TERZA FASCIA

di Marco Antonini

Fabriano – Stabilizzazione dei docenti precari di terza fascia. Ripristinare il concorso riservato a chi ha già maturato tre anni di servizio e cancellato dalla legge di bilancio 2019. Tra i promotori il professore di musica Giuseppe Papaleo, fabrianese, in servizio in due sedi: nella città della carta e alle medie di Jesi. Attraverso una mozione subito approvata il presidente della commissione Governo del territorio, Andrea Biancani, ha chiesto alla Giunta regionale delle Marche di attivarsi in sede di Stato-Regioni, per il ripristino del concorso riservato ai docenti con almeno tre anni di insegnamento svolti negli ultimi 8, abolito dalla legge di Bilancio 2019. Firmatari del documento, sostenuto dai sindacati, il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, il consigliere Pd Enzo Giancarli, i consiglieri Gianluca Busilacchi (Mdp-Art. 1) e Boris Rapa (Uniti per le Marche). Sono poco più di 2.000 gli insegnanti delle scuole medie e superiori che attendono un’assunzione a tempo indeterminato nelle Marche dopo diversi anni di permanenza nella terza fascia di graduatoria, circa 200 quelli che risiedono nel comprensorio fabrianese. La battaglia, a livello locale, è portata avanti dal professor Papaleo, referente regionale del “Coordinamento nazionale docenti precari” insegnante di Pianoforte presso l’istituto comprensivo Ovest “Marco Polo” di Fabriano e di Sostegno presso l’Istituto comprensorio “Federico II” di Jesi.

“Si tratta di una penalizzazione enorme per gli insegnanti di terza fascia delle scuole secondarie di I e II grado che hanno già maturato 36 mesi di servizio e che dall’oggi al domani si sono visti cambiare le regole, già farraginose, per ambire alla stabilizzazione. La loro condizione viene infatti equiparata a quella degli altri insegnanti di terza fascia senza esperienza lavorativa. Tutti selezionati nel medesimo concorso pubblico ordinario, senza distinzioni” dichiarano Papaleo e Biancani. Un problema, quello della scuola, che si aggiunge alle tante criticità, da anni, dell’apparato pubblico dove la politica e la burocrazia hanno dato il colpo di grazia a un sistema già complicato. A conti fatti, solo per fare un esempio su Fabriano, sono circa 200 gli insegnanti che chiedono la stabilizzazione. Un numero elevato che corrisponde ad altrettanti nuclei familiari che potrebbero vivere serenamente grazie al proprio lavoro senza attendere, ogni anno, una chiamata, dopo tanta, troppa gavetta, molto spesso in giro per l’Italia. Questi docenti svolgono da anni il proprio lavoro a tempo pieno.

Con l’assunzione si andrebbe a colmare quell’incertezza che, ogni estate, provoca tanto smarrimento tra docenti e segreterie didattiche. A settembre dell’anno scorso oltre il 50% delle cattedre risultava privo di personale docente assunto. Attualmente il sistema scolastico prevede la divisione dei docenti che aspirano all’insegnamento in tre fasce. La terza comprende i docenti di scuola secondaria di I e II grado non abilitati, ma in possesso di un titolo di studio valido per l’insegnamento. Nel 2017 il decreto legislativo 59 prevedeva un doppio canale di reclutamento per gli insegnati di terza fascia: concorso riservato a coloro che avevano maturato tre anni di servizio negli ultimi otto anni e un concorso ordinario aperto a tutti i laureati con titoli idonei. La legge di Bilancio 2019 ha cancellato questo doppio canale prevedendo esclusivamente il concorso ordinario selettivo per titoli ed esami per tutti i docenti di terza fascia idonei e solo per una classe di insegnamento, compreso il sostegno, per ogni grado di scuola e non per più di una classe di insegnamento.