La macchina dei soccorsi e della solidarietà
“Meglio la pelle che la casa”. La mattina dopo le forti esplosioni di almeno 5 bombole di gas, al piano terra dello stabile sito lungo la provinciale che collega il centro di Cerreto d’Esi alla zona industriale, è il proprietario di casa, Sandro Chiucchi, giunto sul posto, a fare, sia con la stampa che alcuni vicini, un bilancio di quanto accaduto poche ore prima. Marito e moglie sono vivi per miracolo. Sarebbero bastati attimi di incertezza, magari per salvare nell’edificio da due piani qualcosa dal grosso valore affettivo, che la storia avrebbe avuto un’altra conclusione. L’emergenza è scattata poco prima delle 22. Una serie di forti boati sono stati avvertiti da Albacina a Matelica. E a Cerreto d’Esi si è scatenato il panico, come non si vedeva dalla notte delle forti scosse di terremoto di cinque anni fa. Poi le chiamate al 112 – circa 70 in pochi minuti – la corsa dei vigili del fuoco di Fabriano, Ancona, Camerino e Macerata che hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme ed evitare la propagazione nelle case limitrofe, dei carabinieri della Compagnia di Fabriano arrivati con 7 pattuglie più il Capitano Marcucci per transennare l’area e tranquillizzare la popolazione, delle ambulanze partite dall’ospedale Profili di Fabriano. Il bilancio: alcuni intossicati non gravi, trasferiti al Pronto soccorso per accertamenti, alcuni sotto choc, nessuna persona deceduta. La casa dei Chiucchi quasi distrutta, completamente persi i ricordi di una vita in quello stabile di piazza Baracca, a due passi dal semaforo e dal supermercato, ieri mattina regolarmente aperto. Cinque le bombole gpl esplose, non c’era l’allaccio del metano.
I pompieri hanno lavorato circa 5 ore per spegnere le fiamme alte diversi metri. Da una prima ricostruzione è emerso che i coniugi, entrambi pensionati sulla 70ina, stavano per preparare la conserva con i pomodori. “Mia moglie si è accorta che stava per succedere qualcosa, c’era anche materiale infiammabile nella stanza. Siamo usciti giusti giusti. Abbiamo visto fumo nero – ha riferito Sandro Chiucchi, il proprietario di casa, alla Tgr Rai – e prima di andar fuori abbiamo provato a salvare qualcosa, tipo documenti, ma nulla. Abbiamo perso tutto, ma non la pelle”. Forse sono due miracolati i coniugi Chiucchi: se fossero rimasti alcuni istati, forse minuti, all’interno dell’edificio, avrebbero visto un altro epilogo rispetto a quello che stiamo scrivendo. Anche ieri mattina sono andati avanti le operazioni di spegnimento e bonifica dell’area. Sono stati effettuati sopralluoghi nelle due case confinanti per verificarne la stabilità, ma sembra che non ci siano problematiche evidenti. Quattro le famiglie che sono state evacuate per sicurezza. Alessio Chiucchi, uno dei due figli, è a Malta. E’ stato raggiunto telefonicamente, giovedì sera, da alcuni amici che l’hanno informato, quasi in tempo reale, di quanto successo a Cerreto d’Esi. “Non sono ancora riuscito a sentire i miei genitori – dichiara – ma so che fisicamente stanno bene. Non è rimasto nulla a casa. Spero di rientrare presto per riabbracciarli anche se potrebbero servire dei giorni vista l’emergenza Covid-19. Poteva andare molto peggio e sono felice di sapere che, anche se spaventati e sotto choc, stanno entrambi bene. Non so cosa è accaduto in casa, qualcosa, comunque, non è andato per il verso giusto. Spero di parlarci quanto prima”.
Le indagini sono coordinate dai carabinieri della Compagnia di Fabriano. Per quanto riguarda l’origine dello scoppio delle bombole di gas, gli accertamenti vanno avanti. Sembra che la coppia stesse nel cortile retrostante l’abitazione impegnata in operazioni di conserva. Informata l’Autorità giudiziaria: potrebbe essere aperta un’inchiesta per esplosione e disastro colposo, ma per questo si attende la relazione tecnica dei vigili del fuoco.
Marco Antonini