EX IMPIEGATA ACCUSATA DI INDUZIONE INDEBITA, AVVOCATO BENVENUTO: “PENA SOSPESA”

Ex impiegata dell’Agenzia delle Entrate della zona minaccia il fornitore di generi alimentari del marito ristoratore che aveva accumulato circa 10mila euro di fatture non pagate. Accusata di induzione indebita, in primo grado è stata condannata a un anno e quattro mesi. Pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario. L’avvocato difensore, Ruggero Benvenuto: “Si va in appello. La donna rischiava dai 6 ai 12 anni. Sono state valutate attentamente tutte le nostre istanze esposte nella fase di dibattimento. Siamo fiduciosi nel ricorso perché è stato dimostrato che il reato non è stato consumato, ma solo tentato. Sono state anche riconosciute prevalenti le attenuanti richieste rispetto alle aggravanti contestate”. La sentenza del giudice, nei giorni scorsi, è stata pronunciata presso il Tribunale di Ancona. Protagonista una 65enne residente nella zona di Sassoferrato, ex impiegata presso uno sportello dell’Agenzia delle Entrate. I fatti sono accaduti nel lontano dicembre del 2011. A sporgere denuncia per induzione indebita a dare o promettere utilità un fornitore di generi alimentari del posto che, da tempo, non riusciva a farsi saldare da un cliente ristoratore – il marito dell’impiegata – quanto dovuto. Erano rimaste arretrate, infatti, diverse fatture per un importo di circa 10mila euro in tutto. Il fornitore si è più volte presentato nell’attività dell’uomo per sollecitare il pagamento. Ad un certo punto, però, sarebbe stato minacciato dalla moglie di lui che avrebbe, secondo l’accusa, abusato della sua posizione di pubblico ufficiale. L’uomo, quindi, si è recato dai carabinieri di Fabriano per segnalare l’accaduto e di come la donna gli avrebbe fatto intendere che in caso di ulteriore sollecito di pagamento non sarebbe stata ferma, ma avrebbe inviato una segnalazione al fisco. L’iter giudiziario è durato diversi anni. Al primo grado di giudizio, nei giorni scorsi, l’ex impiegata è stata condannata a 1 anno e 4 mesi di reclusione. La pena è stata sospesa. Prevista la non menzione nel casellario giudiziario. Adesso l’avvocato difensore, Ruggero Benvenuto, una volta lette attentamente le motivazioni della sentenza presenterà ricorso e attenderà il pronunciamento della Corte di Appello.

Marco Antonini