L’ITALIA “DA FAR WEST” DI SALVINI: FRATOIANNI A FABRIANO CON ARTECONI

A cura dell’Associazione Fabriano Progressista

“Se le cose funzionassero, per lui sarebbe un problema”: con queste parole, il segretario di Sinistra Italiana e deputato di Liberi e Uguali Nicola Fratoianni ha commentato il decreto sicurezza e immigrazione fortemente voluto dal Ministro dell’Interno Salvini e approvato alla fine di Novembre.

L’occasione è stato il dibattito organizzato dall’associazione Fabriano Progressista, che fa capo al consigliere comunale e candidato sindaco Vinicio Arteconi, lo scorso venerdì 11 gennaio: oltre a Fratoianni all’iniziativa hanno partecipato lo stesso Vinicio Arteconi e Giacomo Scortichini, presidente dell’Anpi Fabriano e avvocato.

L’incontro si è svolto in una Casa di Engles Profili strapiena, con la partecipazione del TG3 Regionale: tanti i fabrianesi, ma molti sono arrivati anche dalla costa e dalle province del Sud, come Macerata e Fermo. Moderati da Manfredi Mangano, i partecipanti hanno cercato di capire quale sia la visione d’Italia portata avanti dal leader leghista e le conseguenze che questa potrebbe avere sulle vite di tutti i giorni di italiani e stranieri. In platea, anche il sindaco Gabriele Santarelli.

Il filo conduttore dell’incontro è stata l’esigenza di rispondere alla paura: l’emozione su cui fanno leva tutti i provvedimenti e le dichiarazioni di Salvini, che però non viene risolta o ridotta dalle sue leggi, ma aggravata. Si pensi alla cosiddetta “protezione umanitari”: una forma particolare di protezione, diversa dall’asilo politico, che viene data alle persona in fuga da catastrofi naturali e guerre, o vittime di sfruttamento lavorativo, e che è stata eliminata dal decreto sicurezza.

Si calcola che più di 100.000 immigrati per ora residenti regolarmente in Italia grazie a questo tipo di protezione verranno improvvisamente trasformati in clandestini, in irregolari, costringendoli a vivere nell’illegalità senza che abbiano commesso nessun reato.

Allo stesso modo, nonostante la Lega spesso accusi chi lavora nell’accoglienza degli immigrati di farlo per lucro, il decreto di Salvini smantella gran parte del servizio Sprar, l’idea di gestire l’accoglienza degli immigrati in piccoli gruppi diffusi su tutto il territorio integrandoli meglio e facendoli partecipare alla cultura e alla vita italiana, per mettere di nuovo tutto in mano ai grandi centri: di solito caserme o palazzi abbandonati nelle periferie delle grandi città o in mezzo al nulla,  in cui vengono stipate centinaia o migliaia di persone e in cui spesso si sono trovate irregolarità o veri e propri casi di corruzione e appalti truccati.

Un decreto sicurezza e immigrazione, quindi, che non risolve nessuno dei problemi che dovrebbe affrontare e anzi li aggrava, creando più paura e illegalità: un decreto che, tra l’altro, colpisce duramente anche le manifestazioni di dissenso. Sono infatti introdotte pene durissime per chi partecipi a blocchi stradali o ferroviari, tanto comuni, per dire, anche nelle manifestazioni di questi mesi sulla Quadrilatero o sulla ex Ardo, o all’occupazione di case.

Giacomo Scortichini, Presidente dell’Anpi Fabriano e avvocato, ha sottolineato i numerosi rischi di incostituzionalità presenti nella legge, mentre Vinicio Arteconi ha preannunciato la presentazione di un ordine del giorno per garantire agli immigrati nel Comune di Fabriano e colpiti dal decreto i diritti fondamentali, come la possibilità di richiedere la residenza, senza la quale è impossibile ad esempio vedere riconosciuto il diritto alla salute.

Quella contro i provvedimenti della Lega è una battaglia complessa: da un lato, c’è smarrimento nel Movimento 5 Stelle, che deve bilanciare le sue battaglie e l’esigenza di restare al governo, e ai cui elettori la sinistra è chiamata ad offrire un’alternativa; dall’altro, i problemi sono più profondi della semplice contrapposizione alla Lega, dato che con i provvedimenti di Minniti (in particolare gli accordi con le tribù libiche, protagoniste di gravi violazioni dei diritti umani, fino allo schiavismo, nei confronti degli immigrati africani) il Partito Democratico ha aperto la strada alle leggi di Salvini, ultimo passo di anni passati a svoltare sempre più verso destra.

Un incontro animato da un forte dibattito nelle conclusioni, segno di un tema che appassiona e che scalda: l’associazione Fabriano Progressista tornerà a parlare di questi temi, per combattere la paura e stimolare la partecipazione.