ESPULSO DALL’ITALIA, LE REAZIONI POLITICHE DA CERRETO D’ESI
Reazioni politiche da Cerreto d’Esi a pochi giorni dal decreto di espulsione del marocchino di 34 anni domiciliato in città. Venerdì 13 aprile, infatti, un marocchino di 34 anni è stato espulso con decreto del ministro dell’Interno Marco Minniti per motivi di sicurezza nazionale. L’uomo è stato bloccato dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Ancona ed è stato rimpatriato con un volo dall’aeroporto di Bologna. Il nome di Soufiane Rahbi era emerso nel luglio del 2016 in seguito al sequestro di un cellulare, risultato rubato nella provincia di Macerata. Nel telefono i carabinieri hanno trovato diverso materiale riconducibile alla propaganda dell’Isis: un video di un uomo decapitato in Siria, un video contenente le indicazioni per realizzare un ordigno rudimentale a base di Tatp (triperossido di triacetone), sostanza estremamente instabile e largamente impiegata dalle organizzazioni terroristiche, un terzo video relativo ad un sermone di un imam dell’isis. Il marocchino, inoltre, ha ripetutamente mostrato un atteggiamento antioccidentale e ha alterato il passaporto per ottenere il permesso di soggiorno. Ieri il sindaco, Giovanni Porcarelli, è intervenuto per dire che l’uomo non ha mai avuto la residenza a Cerreto d’Esi, ma solo domiciliato in città.
Partito Comunista dei lavoratori
In queste ore, nel nostro piccolo paese, sta facendo notizia e scalpore l’espulsione dal suolo nazionale di un cittadino extracomunitario di origine marocchina che viveva nel nostro piccolo comune accusato di essere un terrorista dell’Isis. Il Sindaco Porcarelli e la sua giunta non si è espressa e al momento non ha rilasciato nessuna sorta di dichiarazione a riguardo. Questo silenzio non ci meraviglia più di tanto, ci troviamo difronte ad un tecnico della politica e non a un politico capace di produrre una posizione ed un’analisi chiara e specifica. Una figura capace di collocarsi nella sua storia nei contenitori, liste ecc ecc, per lui più vantaggiosi per ricavarne vantaggi economici e di immagine legati alla sua nota professione. Quel suo modo sbagliato di vedere e concepire le cose e gli schemi attuali della nostra epoca che lega lui e i capitalisti a principi di sfruttamento e di repressione sociale. La nostra natura e le nostre posizioni sul tema sono talmente chiare che non abbiamo nessuna difficoltà a prendere una posizione netta e contraria verso questi fenomeni di stampo “religioso integralista” che uccidono fisicamente e che instaurano chiari regimi assassini che inducono milioni di migranti a dover fuggire dai loro paesi e dai loro territori e allo stesso tempo a sostenere le lotte del popolo Curdo che cerca in tutti i modi di respingere e contrastare l’azione congiunta turca-siriana. Che obbligano i lavoratori e i proletari a dover entrare a contatto con tutti i livelli di delinquenza legalizzati e tutelati dai paesi capitalisti ed imperialisti che sulla pelle dell’essere umano creano un vero e proprio commercio umanitario unico passaporto di uscita da quei territori. I noti rapporti di vicinanza con il regime Siriano e Turco del nostro stato, non è altro che il prodotto di precisi accordi economici fatti tra questi paesi legati tra loro dalla vendita degli armamenti da guerra. Interessi capitalistici che vivono sull’omicidio dei lavoratori e cittadini inermi che vengono trucidati nel nome del profitto e degli interessi economi. Ci sono svariati dati politici sui quali non ci si può sottrarre e dei quali non si può far finta di niente: I tagliagole dell’ isis non sono altro che la logica conseguenza degli interessi che legano tra loro certi apparati degli stati islamici e i terroristi finanziati e armati contro le resistenze locali che si oppongono ad ogni forma di regime totalitario. Nei prossime ore è probabile un attacco militare in Siria da parte dell’imperialismo USA, dell’imperialismo francese, dell’imperialismo inglese, con l’appoggio attivo dello Stato d’Israele e dell’Arabia Saudita. La motivazione pubblica dell’attacco annunciato, cioè l’uso di armi chimiche da parte di Assad per espugnare la città di Douma, è un pretesto falso e ridicolo. Non per il fatto che Assad disdegni necessariamente le armi chimiche, come vorrebbero tanti cantori del suo presunto progressismo (il regime dispotico di Damasco è stato ed è capace di tutto). Ma perché in ogni caso i macellai dell’imperialismo “democratico” che per lungo tempo hanno oltretutto sostenuto Assad non si muovono certo per ragioni ideali, come dimostra il calvario di morte, orrori e distruzione di venticinque anni di guerre “umanitarie” in Medio Oriente. L’unica bussola degli imperialismi sono i propri interessi, economici e strategici. Ogni loro mossa è in funzione di questi interessi. Nel campo della propaganda, della diplomazia, delle bombe. La nostra visione internazionale del problema legato al terrorismo è semplice e per noi molto attuale: ricreare le basi per il collegamento internazionale della classe lavoratrice che sappia dare risposte chiare e inconfutabili, e che generi le basi per opporsi ad ogni forma repressiva, da quella economica, da quella sociale e a quella più pericolosa e per certi versi più “ideologica e cruda”. Solo un governo dei lavoratori ed una organizzazione internazionalista può garantire pace e può soffocare ogni focolaio di stampo razzista e nel caso jiadista. Non pretendiamo dal Sindaco del Comune di Cerreto d’ Esi un analisi cosi profonda e consapevole sul tema, ma è talmente evidente la sua centralità e la sua attenzione legata agli interessi di primo ordine, che egli stesso si è dimenticato del suo ruolo di garante della sicurezza della comunità che in” teoria” rappresenta.
Lista civica CambiaMenti
In merito all’espulsione decretata dal Ministro Minniti, eseguita il 13 aprile, nei confronti di un trentaquattrenne residente a Cerreto D’Esi per motivi di sicurezza nazionale, CambiaMenti , in mancanza di informazioni dettagliate su un argomento comprensibilmente delicato, non può che esprimere gratitudine per il lavoro portato avanti dalle forze dell’ordine in questi anni, sia a livello locale che nazionale. Si rimane ovviamente sconcertati nel constatare che, in una piccola comunità come Cerreto, un qualunque vicino di casa che incontri la mattina al bar o al supermercato, sia o stia diventando un potenziale jihadista. Ciò non toglie che Cerreto è stata e rimane una comunità in cui l’integrazione non ha mai avuto particolari problematiche pur essendo la presenza di residenti provenienti da fuori Italia molto al di sopra della media nazionale. E’ chiaro che ovunque si può celare una mela marcia ma ciò che risulta più evidente ancora una volta è che il sistema di intelligence italiano sia nel complesso meglio strutturato rispetto ad altri paesi europei dove spesso le falle risultano decisive a livello di prevenzione; questo non può farci abbassare la guardia o farci ritenere immuni da eventuali azioni ma sicuramente è un segnale importante a livello di deterrenza e monito.