GIULIANO TRIPPETTA: “SABATO RIAPRIREMO AL PUBBLICO IL MONASTERO DELLE CLARISSE”

Riapre lo storico monastero delle Clarisse di Fabriano. La struttura, per la prima volta, potrà essere ammirata da tutti. Pochissimi, infatti, lo conoscono e hanno passeggiato nel chiostro e nel giardino interno. Ospiterà mostre, manifestazioni e conferenze. Il 4 marzo 2017 l’addio delle Clarisse al Monastero fabrianese di San Bartolomeo e il loro trasferimento nel Comune di Primiero San Martino di Castrozza, in Trentino Alto Adige; un anno dopo l’apertura al pubblico. Tre secoli dopo l’arrivo delle prime suore cappuccine nella città della carta, le 10 suore di clausura sono state costrette, a malincuore, ad abbandonare per le troppe spese l’imponente struttura. Ora il monastero di Corso Cavour riapre grazie a Giuliano Trippetta, imprenditore originario di Assisi, ma da 35 anni a Fabriano, già titolare dell’Hotel Le Muse che intende rilanciarlo e che ha la gestione. Sabato 7 e domenica 8 aprile, dalle ore 11 alle 21, la visita guidata alla struttura.

“Il Monastero di Via Cavour è rimasto vuoto da quando è stato lasciato dalle monache di clausura, con le quali mi legava un rapporto di profonda conoscenza intessuto nel corso degli anni” racconta Trippetta. Il Monastero delle Clarisse Cappuccine di San Bartolomeo rappresenta parte integrante del patrimonio storico del Comune di Fabriano: un complesso monumentale di 5.800 metri quadrati situato nel cuore della città, adiacente alle mura castellane medioevali. Nato come punto di eremitaggio dei seguaci di San Romualdo, nel 1251 venne trasformato in Monastero per i Monaci di Valdicastro; nel 1406 l’edificio fu poi acquistato da Chiavello Chiavelli che lo donò alle monache benedettine, cui rimase fino al 1810. In seguito alle soppressioni napoleoniche nel 1835 l’edificio ospitò le clarisse cappuccine claustrali che fino a poco fa lo abitavano.

Dopo oltre 500 anni, quindi, l’antico convento di clausura verrà finalmente riaperto grazie all’imprenditore che lo ha preso in gestione e che lo apre al pubblico per almeno 30 giorni l’anno. “I fabrianesi non hanno mai avuto il piacere di visitarlo, ma ora potranno farlo! Giusto il tempo di una messa a punto nell’organizzazione interna, nulla di strutturale, viste anche le opere di risanamento conservativo realizzate negli ultimi anni, ed eccoci pronti per l’apertura” dichiara. Far rivivere questo convento, quindi, aprire le sue porte ai fabrianesi ed ai turisti, la missione di Giuliano Trippetta.

Un Monastero apprezzato anche dal Ministero dei Beni Culturali e Paesaggistici per le sue caratteristiche strutturali, urbanistiche e storiche solenni. Tra gli elementi architettonici più significativi: le volte in camorcanna e gli archi, la cappella lignea risalente al XVIII secolo, il refettorio benedettino, il coro ligneo cappuccino del secolo XIX ed una quantità cospicua di affreschi; a rendere il tutto ancora più affascinante, una grotta sotterranea presumibilmente risalente all’anno 1100. “Non è indicativo l’essere religiosamente credenti o meno, ma l’atmosfera le sensazioni che lascia sono incredibili -confida – le mura, i dipinti, i mobili, tutto sembra raccontare una storia. All’interno ha vissuto una suora che sarà presto beata, Suor Costanza, e la sua stanza custodisce ancora tutti i suoi effetti personali. Ma è anche il sito nel quale per tanti anni è rimasta “La Madonna del Mare”, opera che ora è stata trasferita in Cattedrale”.

Un evento, questo, dopo secoli di chiusura per la vita claustrale. “Bisogna pensare al domani ed il turismo è fondamentale. Vorrei che Fabriano si possa ripopolare di turisti da tutta Italia e per farlo deve tornare il più possibile attrattiva. Il Monastero di San Bartolomeo sarà di certo un grande valore aggiunto – conclude Trippetta –. L’appuntamento è per sabato 7 e domenica 8 aprile, dalle ore 11 alle 21 per la visita guidata”. Un’occasione culturale da non perdere in centro storico a Fabriano.

Marco Antonini