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ANDREA POETA: “ECCO I MIEI RITRATTI SU CARTA FABRIANO”

“Gli occhi parlano sempre. Io parto da questo particolare. Aperti o chiusi, mi fanno entrare nell’anima del personaggio. Prendo la carta Fabriano, la mia matita e, con un bel sottofondo musicale, inizio a disegnare. Nasce un ritratto curato nel dettaglio: anche la sfumatura è artistica. La faccio con le dita. Mi sporco tutto, ho le mani nere, ma così quel foglio è vivo”. Andrea Poeta, 50 anni giovedì prossimo, centralinista presso il Comune di Fabriano, è nato a Roma, ma da sempre vive nell’entroterra. Si è sposato, ha una figlia piccola e tanti amici e ammiratori che lo seguono. Nel tempo libero, infatti, è un apprezzato ritrattista. Dal 1981 ad oggi ne ha realizzati più di 400. Dopo averne consegnato uno personalmente nella casa di Lucio Dalla, ora è pronto per andare a Firenze con il maestro cartario Sandro Tiberi. “Una volta che sarà pronta la cornice fatta a mano – confida – vorrei consegnare il ritratto ad Andrea Bocelli. Un grande onore per me e una grande responsabilità perchè è pur sempre un modo per far girare dappertutto il nome di Fabriano”. Poeta, da 37 anni, realizza ritratti di musicisti e attori e quello di Bocelli è solo l’ultimo. La passione gli e l’ha trasmessa sua madre che ha sempre dipinto ad olio e le sue opere sono state esposte anche al Palazzo dei Congressi di Roma. Iniziò con Phil Collins, cantautore che apprezzava in modo particolare. In quegli anni “non avevo soldi per comprare carta pregiata perchè non lavoravo, ma non riuscivo a stare senza la matita in mano”. Ora il tempo libero del weekend e tante ore notturne vengono dedicate a questa passione. “Impiego anche 18 ore – spiega – per realizzare un ritratto”. Prima di Dalla e Bocelli ha disegnato anche Eros Ramazzotti, Marco Mengoni, Pino Daniele, David Bowie, Freddie Mercury, Emma Marrone, solo per fare alcuni esempi. Negli anni non si è mai fermato. Minimo 1-2 opere al mese l’ha sempre portate a termine Andrea. Le sue opere girano il mondo. Molti ritratti, infatti, sono esposti negli Stati Uniti, altri in America Latina, alcuni in Germania. “In un pub della California ci sono 60 ritratti esposti, tutti rigorosamente su carta Fabriano”. A dire il vero, però, manca una mostra nella sua città, Fabriano. “Ne ho parlato con l’assessore alla Cultura, Ilaria Venanzoni  – dice. –L’obiettivo è quello di realizzarne una insieme a Metello Gregori, fabbro che lavora, come me, in Municipio che ha creato tante insegne turistiche. “Dal ferro alla carta” potrebbe essere il titolo della mostra che racchiuderebbe, così, i due simboli della città”. Andrea oggi ha solo un rimpianto: non aver ancora fatto il ritratto del padre deceduto sei anni fa. Un sogno? Riuscire a consegnare personalmente a Papa Francesco il suo ritratto.

Marco Antonini