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VINCENT VAN GOGH, LA GRANDE MOSTRA A VICENZA

Vincent Van Gogh, “tra il grano e il cielo” è la mostra di successo nella Basilica Palladiana a Vicenza. Un percorso innovativo tra disegni e notevoli dipinti soprattutto dal Kroller Muller Museum di Otterlo in Olanda, il seminatore, il vecchio che soffre, il ponte di L’Anglois ad Arles, ritratti, scenari, sensazioni. I suoi paesaggi incredibili, la pennellata densa forte e nello stesso tempo delicata, i campi di grano, i contadini nel duro lavoro tratti dal suo periodo olandese, poi Parigi, la follia, il dramma, l’esplosione creativa tormentata di Arles, Auvers, bellezza e vita in un percorso intrigante, artistico- biografico ed appassionato. Un percorso tematico attraverso le opere e i disegni, attraverso le lettere al fratello Theo, la provincia di Drenthe, Nord Olanda dove l’artista riprese la vita autentica, dura dei contadini, Nuenen dove si evidenziò la sua ricerca a modelli dai tratti caratteristici, studi di ritratti di contadini e di artigiani, i profili, le figure dei mangiatori di patate, ispirato anche dai dipinti di Josef Israels, poi l’arte del disegno che apprese ad Anversa nel suo breve periodo presso l’Accademia dell’arte. Il periodo parigino e il suo contatto con i grandi impressionisti, ammirando soprattutto le opere di Francois Millet, l’incontro con Gauguin, che avrebbe poi condiviso con lui una breve, ma importante collaborazione ad Arles, nel sud della Francia.

In mostra troviamo anche il dipinto: Interno di un ristorante parigino,che riprende la tecnica del puntinismo di Georges Seurat. Si prosegue attraverso un percorso accattivante fino alla fase di Arles, ai colori della pittura e ai campi di grano. Il progetto fallito dell’Atelier del Sud, una sorta di colonia di artisti che avrebbero dovuto lavorare insieme, la casa gialla, un luogo che doveva raccogliere artisti pieni d’ispirazione come lui, come Paul Gauguin, Emile Bernard. La fase della malattia, le allucinazioni fino alla depressione forte di Saint Remy,dove la sua pittura nella clinica fu produttiva di nature morti floreali, interpretazioni religiose, pini al tramonto, colori accesi intensi, contrasti forti, paesaggi con pioggia, la figura del seminatore. Il percorso, si conclude con il periodo legato alla frenesia di Auvers, nei pressi di Parigi, dove produsse tantissimi dipinti, assistito dal medico Ferdinand Gachet, dipinti di disperazione, tristezza, estrema solitudine che lo portarono poi al gesto estremo, la figura de vecchio seduto in disperazione è l’immagine di questo periodo, la fase finale della vita di Van Gogh. Marco Godin fa ancora centro, un’altra mostra di successo che ha portato e porterà tantissimi visitatori a Vicenza, città in forte crescita turistica, lunghissime code, c’è tempo fino ad aprile per visitare la mostra. Interessante anche la location scelta, la Basilica Palladiana, simbolo del genio di Palladio che proprio a Vicenza progettò architetture bellissime ed imponenti recuperando il gusto e l’eleganza del classico, come l’incredibile Teatro Olimpicesempio massimo del rinascimento legato al classico vicentino.

Francesco Fantini