COME STA IL FIUME GIANO?

Il nostro fiume cittadino sembra non trovare pace. Anche in questi mesi estivi sono giunte segnalazioni da parte dei cittadini fabrianesi, allarmati per presunti sversamenti che si stanno verificando nel fiume Giano. Ne parliamo con i rappresentanti del Comitato “Alla scoperta del Giano” per cercare di fare un punto sullo stato di “salute” del fiume simbolo della città di Fabriano.

Ancora presunti sversamenti, con una cadenza piuttosto regolare, specie nei fine settimana e nei prefestivi: cosa accade al nostro fiume?

Siamo estremamente preoccupati per la situazione delle acque del Giano: è la terza segnalazione che riceviamo in poco meno di un mese da cittadini allarmati circa i presunti sversamenti che stanno avvenendo; apparentemente la situazione peggiora con cadenza regolare nei fine settimana o prefestivi. L’acqua diviene melmosa, torbida e c’è un forte odore acre. Non crediamo perciò sia un fenomeno di origine naturale: decine i pesci che sono stati rinvenuti morti sul greto del fiume. Tra questi anche un esemplare di trota fario: si tratta di un pesce pregiato d’acqua dolce tipico dei fiumi a carattere torrentizio, con acque limpide, ben ossigenate e con una temperatura che non supera mai i 25 gradi. Questo fa capire quale fosse la qualità delle acque prima degli eventi e lo shock a cui devono essere stati sottoposti i pesci.

Quale tratto di fiume viene principalmente interessato da questi sversamenti e quali possono essere le possibili cause degli stessi?

Le segnalazioni come detto sono state molteplici e gli episodi avvenuti potrebbero anche avere cause differenti tra loro ma appare assai probabile, date le evidenze riscontrate, come le principali cause siano da ricercare nel tratto compreso tra Vetralla e il ponte della Canizza. I fenomeni si rilevano già infatti in prossimità del Ponte di San Lorenzo e in zona Orti, ben prima quindi che il fiume entri nel centro storico. È anche ipotizzato che quanto accaduto potesse dipendere dalla poca acqua, ma in quel tratto anche in pieno agosto e nonostante la siccità di quest’anno abbiamo sempre avuto una discreta quantità di acqua e non sembrerebbe esserci perciò una corrispondenza diretta.

Anche nel luglio scorso una ripetuta moria di pesci nel tratto di fiume che attraversa il centro storico: dai prelievi e campionature effettuati durante gli accertamenti si è giunti a scoprire una possibile causa? Il Comitato ha preso una posizione ben precisa dopo queste ultime segnalazioni, interessando le autorità competenti anche attraverso una denuncia. Cosa dobbiamo aspettarci?

Abbiamo dapprima provveduto ad allertare le autorità competenti e quindi, visto il protrarsi della situazione, proceduto con formale denuncia. Le cause ad oggi non sono ancora note e siamo in attesa di riscontri, non possiamo perciò aggiungere altro. Quello che però possiamo osservare è la grande coscienza civica dei cittadini: quando vedono qualcosa che non va segnalano subito tutto alle autorità ed anche a noi. Un segnale importante di come i fabrianesi tengano sempre di più al proprio fiume, ormai completamente “ri-scoperto”.

Riguardo la scopertura dell’ultimo tratto cittadino del fiume Giano, come stanno procedendo i lavori con la nuova Amministrazione? Siete riusciti a stabilire un dialogo costruttivo, anche alla luce degli impegni presi durante la campagna elettorale?

Per quanto riguarda il dialogo con la nuova Amministrazione, abbiamo avuto al momento alcuni rapidi scambi, dovuti appunto principalmente alla questione inquinamento; abbiamo inoltre provveduto a chiedere al Sindaco Santarelli e all’assessore ai lavori pubblici Pascucci un incontro formale con la Giunta nel quale si possa parlare in modo strutturato di tutte le tematiche ancora aperte,  inclusi appunto la variante al Piano di Recupero Centro Storico-Borgo (scopertura) nonché idee e progetti per la costituzione del Parco del Giano. Siamo in attesa che questo incontro venga calendarizzato.

Gigliola Marinelli