ECCOMI, TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO DI TECNOWIND – Parla un operaio

Pubblichiamo un’altra confidenza arrivata in redazione. L’autore è un operaio della storica azienda di Fabriano ora in concordato. Leggi di più (https://www.radiogold.tv/?p=26412 ).

Avete mai sentito l’espressione “stare tra l’incudine ed il martello”? Ebbene, è esattamente questa la posizione in cui siamo noi ora, operai della Tecnowind. Quando l’incudine sono sigle sindacali confuse e poco incisive che a volte lanciano il sasso per poi rimanere a testa alta e altre volte ritirano frettolosamente la mano. Il martello è l’azienda, sempre più determinata a fare “pulizia” di personale (parliamo del 40-60% di esuberi!) e che va avanti come uno schiacciasassi a chiedere ammortizzatori sociali più adatti alla ditta per fare tagli a loro piacimento, che non ai lavoratori per preservare i loro posti. Una ditta che non ha mai soldi per pagare gli stipendi arretrati ma che, ogni tanto, come per magia, tira fuori dal cilindro qualche acconto, qualche micro-somma per tenere a bada i lavoratori… E se poi vogliamo condire tutta la situazione mettiamoci dentro anche il sindaco, la Regione Marche e il Mise, figure chiamate in causa a dare una mano nella salvaguardia dei posti di lavoro, allora abbiamo tirato dentro tutti. Anche loro, in mezzo a questo incomprensibile tira e molla, vivono e ci fanno vivere di costanti rinvii e attese di convocazioni per riempire scartoffie infinite e cercare di raggiungere accordi quasi impossibili da condividere da tutte le parti. La rabbia regna sovrana, nel mio cuore e non solo, e ormai ha reso l’aria stessa satura all’interno della ditta, si sta scatenando veramente una guerra tra poveri, il che rende tutta questa brutta situazione ancora più angosciante… Impotenti, siamo tra l’incudine e il martello possiamo solo vedere se il martello ci schiaccerà o l’incudine ci darà la possibilità di una via di fuga, non sarà indolore, ma forse si ricomincerà a respirare…