NON PREVALGANO GLI INTERESSI FINANZIARI, L’APPELLO DEL VESCOVO RUSSO

Il Vescovo di Fabriano-Matelica, monsignor Stefano Russo, interviene sulla delicata vicenda Tecnowind con tanti dipendenti in mobilitazione in una città già in crisi.

Dare priorità al bene comune – di Mons. Russo

Lo sappiamo bene che il periodo che stiamo vivendo non è “facile”. Abbiamo, da tempo, preso consapevolezza che siamo chiamati, come suol dirsi, a “rimboccarci le maniche” su tanti fronti. Se c’è un fronte che purtroppo sembra allargarsi sempre più, che caratterizza particolarmente, il nostro territorio, è quello del lavoro e di una crisi che sembra quasi non avere limiti. Quando penso alle “periferie”, più volte citate da Papa Francesco come “luoghi” ai quali farsi prossimi, mi viene immediatamente di volgere lo sguardo sul mondo del lavoro e delle tante famiglie che stanno affrontando un duro combattimento per evitare di perderlo, laddove questo non è già avvenuto. E’ eclatante, in questo senso, la vicenda della Tecnowind, dove quasi 500 persone, fra dipendenti e terzisti, rischiano di rimanere senza lavoro. Cinquecento persone che sono già tantissime ma che in realtà, sono molte di più, considerando le famiglie coinvolte. Non possono non risuonare davanti a noi, come un monito, le parole pronunciate da Papa Francesco, lo scorso 15 marzo, ad un’udienza in Piazza San Pietro, salutando i lavoratori di Sky Italia, auspicando che “la loro situazione lavorativa possa trovare una rapida soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie”. “Il lavoro ci dà dignità – ha proseguito il Papa – e i responsabili dei popoli, i dirigenti, hanno l’obbligo di fare del tutto perché ogni uomo e ogni donna possa lavorare e così avere la fronte alta, guardare in faccia gli altri con dignità”. “Chi per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari chiude fabbriche, chiude imprese lavorative e toglie lavoro agli uomini, questa persona fa un peccato gravissimo”. Da parte mia, come pastore di questa Diocesi, auspico che tutte le parti in campo si attivino per rilanciare l’azienda e farla riemergere da una crisi che diversamente avrebbe effetti devastanti sul piano economico, sociale, culturale. Mi auguro quindi, che non prevalgano interessi finanziari ma che si attivi un processo virtuoso finalizzato al risanamento e alla migliore gestione dell’azienda. Prima di qualsiasi particolare interesse privato, è “obbligatorio” dare priorità al bene comune.

m.a.