LA GIORNATA FAI DI PRIMAVERA A FABRIANO, GENGA E SASSOFERRATO

Il Fai festeggia 25 anni di vita. L’impegno di Fabriano con il Fondo Ambiente Italiano va avanti da 15 anni e il 25 e il 26 marzo si rinnova l’appuntamento nel comprensorio con gli apprendisti ciceroni delle scuole superiori che accompagneranno i visitatori nelle visite guidate gratuite. Per l’occasione apriranno le loro porte ai 170 studenti dei Licei fabrianesi e dell’Isituto Morea, il Museo Diocesano e la Pinacoteca Civica a Fabriano; il Museo del Territorio – Castello Medievale a Genga e la Rocca di Albornoz e la chiesa di San Michele a Sassoferrato. “Il nostro obiettivo – ha detto Rosella Quagliarini in conferenza stampa in Comune a Fabriano (foto) – è quello di curare, promuovere e vigilare i beni paesaggistici culturali per farli conoscere alle nuove generazioni”.

Sabato e domenica, con orario, in tutte e tre le città, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 sarà possibile andare alla scoperta di alcuni gioielli del patrimonio del nostro territorio, con un pensiero costante agli scavi di Attidium. “Abbiamo investito 100 mila euro – ha detto il sindaco Sagramola – per la copertura degli scavi di Attiggio che andranno ulteriormente valorizzati”. Appuntamento, quindi, per il 25 e 26 marzo: due giorni per scoprire l’Italia, 365 per amarla. Ci sono 1000 luoghi aperti per i visitatori (info: http://www.giornatefai.it ).

La giornata a Sassoferrato

Riflettori puntati su storia, arte e cultura. Il 25 e il 26 marzo prossimi si rinnova il tradizionale appuntamento con le “Giornata FAI di Primavera”, iniziativa a carattere nazionale organizzata dal “Fondo Ambiente Italiano”. Un’iniziativa a cui Sassoferrato aderisce anche quest’anno con l’apertura al pubblico di due edifici storici situati nel rione Castello, la parte più antica della città, ricca di angoli medievali di suggestiva bellezza: la Rocca Albornoz e la Chiesa di San Michele Arcangelo. L’iniziativa è realizzata con la collaborazione del Comune, impegnato da tempo nella valorizzazione delle sue evidenze anche ai fini della promozione turistica del territorio. Dunque, due edifici particolarmente interessanti sotto vari aspetti, da quello architettonico a quello storico e a quello religioso. Nella città sentinate l’adesione alle “Giornate FAI di Primavera” si è attuata grazie alla disponibilità del parroco di San Pietro Apostolo, don Alberto Castellani, e all’impegno congiunto della delegata del Gruppo FAI per le città di Fabriano e Sassoferrato, Rosella Quagliarini Angelini e del Liceo scientifico Volterra di Fabriano – sezione staccata di Sassoferrato, attraverso le docenti Caldarigi e Marinelli, che hanno curato il progetto didattico, e la prof.ssa Bellucci, che si è occupata del coordinamento tra la stessa istituzione scolastica ed il FAI.

Saranno ventiquattro studenti delle classi 1^, 2^ e 5^ del citato liceo, a fare da ciceroni, nelle giornate di sabato 25 e domenica 26, a visitatori e turisti all’interno dei due edifici. I ragazzi, oltre a rendersi protagonisti di un’esperienza che contribuirà ad arricchirli sotto l’aspetto formativo e culturale, beneficeranno di un credito scolastico. Questi i loro nomi: Lorenzo Amori, Maria Alexandra Asandului, Chiara Baldassari, Federico Borri, Andrea Caggiati, Matteo Cenci, Tommaso Luigi Danieli, Orlando Doda, Emma Fanesi, Sabrin Gaddour, Giorgia Licitra, Sabrina Luzzi, Aaron Mariani, Alonso Mihana, Linda Pallucchi, Giada Paolucci, Ilenia Pesciarelli, Lucia Pierangeli, Edoardo Santarelli, Eloisa Santinelli, Andrea Vecchi, Daniele Vitaletti, Matilde Vitaletti, Mattia Zoppi. All’organizzazione dell’evento hanno inoltre offerto la propria collaborazione due volontari della Pro Loco, appassionati “custodi” del patrimonio storico-artistico locale, Vincenzo Passarini ed Edgardo Rossi, e il socio FAI Giovanni Pesciarelli.

La storia

Imponente costruzione militare risalente al XIV Sec., la Rocca Albornoz rappresenta il simbolo della città sia per la sua collocazione in posizione dominante, sia per la sua storia. Fu eretta nel 1365 per ordine del Cardinale Egidio Albornoz, legato papale, con il denaro ricavato dalla vendita dei beni confiscati alla famiglia degli Atti di Sassoferrato. Restaurata in diverse epoche, la rocca costituiva un bastione difensivo di grande importanza per tutta la zona. Nel ripulire l’interno, durante uno degli interventi di recupero eseguiti negli anni passati, furono rinvenute ceramiche di produzione locale di fine Sec. XVI e resti di artiglieria. Dalla sommità del parco “verde” che la circonda si può ammirare un vasto e suggestivo panorama.

La chiesa di San Michele Arcangelo, di proprietà della Parrocchia di San Pietro Apostolo è ubicata in via Perotti, nelle immediate vicinanze della Rocca Albornoz. L’edificio, di epoca longobarda (Sec. XI), conserva ancora alcuni elementi architettonici della struttura originaria, tra cui una monofora strombata. L’immobile presenta uno splendido portale con arco a sesto spezzato tribolato risalente al Sec. XIV. Un altro portale contiguo, di impronta classicistica, risale al periodo della parziale ricostruzione settecentesca. In origine la chiesa era parrocchiale ed anche Priorato Benedettino e dipendeva dalla celebre abbazia di Nonantola. All’epoca della sua costruzione l’edificio era più ampio rispetto alla struttura attuale, poiché sul lato che affaccia verso la Rocca Albornoz aveva delle cappelle sostenute da archi e ornate di affreschi.