10 MESI DI CARCERE AL GIOVANE DELLA RISSA AL CAFFE’ IDEAL DI FABRIANO

Dieci mesi di reclusione per il giovane arrestato (per due volte in pochi giorni) al Bar Ideale di Fabriano a gennaio per resistenza, oltraggio, danneggiamento, violenza privata e lesioni a seguito di una rissa. Ieri la sentenza da parte del giudice del Tribunale di Ancona che ha condannato il 20enne marocchino residente da tempo nel comprensorio. Il giovane ha atteso il processo ai domiciliari dove si trovava da circa due mesi. La difesa ha cercato di far cadere la misura restrittiva, ma senza successo. Il pericolo di reiterazione del reato è stato considerato troppo alto considerato che, nel frattempo, è stato anche denunciato per aver forzato e rubato almeno quattro auto nel Fabrianese negli ultimi mesi.

Dal nostro archivio, 8 gennaio 2017 

Più controlli in centro e pene più severe contro chi commette reati. Lo chiedono tutti a Fabriano dopo quello che è accaduto nei giorni scorsi al Caffè Ideal. Protagonista un 19enne, A.F. originario del Marocco che mercoledì è stato arrestato dai carabinieri per resistenza, oltraggio, danneggiamento, violenza privata e lesioni a seguito di una rissa scaturita davanti alle slot machine. Condannato a 8 mesi di reclusione in direttissima con pena sospesa, è tornato in città e dopo poche ore di libertà è stato nuovamente arrestato venerdì dalla polizia. Il giovane è stato sorpreso dai poliziotti nello stesso bar a minacciare il titolare colpevole di aver chiamato le forze dell’ordine, alcuni giorni prima, a seguito della zuffa tra extracomunitari e militari. Il commissariato ha messo in piedi controlli straordinari in centro sospettando rivendicazioni da parte del giovane ormai libero. Così è stato. Quando sono arrivati l’hanno fatto allontanare, ma lui, dopo mezz’ora, è tornato al bar armato di un grosso coltello. L’uomo non ha fatto i conti con il piano messo in atto dalla polizia: una pattuglia in borghese stava monitorando da lontano la situazione e appena l’hanno visto entrare sono piombati nel bar e l’hanno arrestato. Tre i reati contestati: minaccia aggravata, porto abusivo d’armi e oltraggio a pubblico ufficiale. La notte in cella non è stata affatto tranquilla: ha dato in escandescenza più di una volta tanto che è stato trasferito d’urgenza a Jesi in altra struttura. Ieri mattina si è tenuto il processo con rito direttissimo presso il Tribunale di Ancona: l’arresto è stato convalidato ed è stato sottoposto ai domiciliari in attesa di processo che avrà luogo il 21 marzo.