STATUA DI SAN PIETRO MARTIRE, PARLA ROBERTO SORCI

Si è avvicinato alla statua lignea di San Pietro Martire nel 2007 e da allora, su sollecitazione dello storico fabrianese Fabio Marcelli, non ha smesso mai di pensare alle potenzialità turistiche di quell’opera attribuita a Donatello tanto da organizzare, anni fa, l’arrivo di storici importanti per far studiare la statua e farla restaurare, ma per motivi economici il progetto si bloccò. Roberto Sorci, ex sindaco di Fabriano, guarda con interesse al dibattito di questi giorni sul San Pietro Martire.

Sorpreso?

Abbastanza. Abbiamo tra le mani un’opera di grande valore e dovremmo iniziare a studiare come e dove collocarlo e a costruirci intorno un percorso turistico. C’è stato un errore istituzionale di fondo: chi è riuscito a contattare Vittorio Sgarbi per il restauro non ha comunicato all’Amministrazione comunale, proprietaria della statua, la disponibilità del critico d’arte, ma ora bisogna andare avanti.

Come?

L’opera appartiene a Fabriano. Siamo grati a Sgarbi per il restauro e siamo felici che sia stata esposta a Firenze nonostante il Comune non è stato avvertito di questo prestito. Va bene il prestito a Urbino (la città ducale potrebbe prestare altre opere alla nostra città come un’opera del Maestro di Campodonico) ma ora dobbiamo guardiamo al futuro: la statua deve andare nella sua collocazione originale, la chiesa di San Domenico di Fabriano, con le dovute protezioni e tutele. Se questo non sarà possibile l’unica alternativa è la Pinacoteca Molajoli. In sintesi grazie a Vittorio Sgarbi e a chi l’ha contattato. Sui vizi di forma sappiamo che manca la visione di una meta comune. Questo non è il momento delle polemiche: bisogna costruire a Fabriano qualcosa intorno al San Pietro Martire di Donatello e dobbiamo mettercela tutta senza rivalità.

Un rimpianto degli anni in cui si avvicinò con Fabio Marcelli alla statua?

Uno solo: di non essere stato in grado di restaurarla ormai dieci anni fa. Mi hanno preso tutti da matto quella volta e nessuno mi ha dato i fondi necessari per restaurarla.

Marco Antonini