CARCINOMA ALLA MAMMELLA, IL PUNTO DELLA DOTTORESSA SILVA

Un importante ed impegnato lavoro di squadra che l’Associazione “Noi come prima” di Fabriano ha compiuto dal 2009 e che sta ancora continuando per sostenere ed aiutare, psicologicamente e materialmente,  le donne colpite dal tumore al seno. Sabato 24 settembre presso la Sala Dalmazio Pilati della Biblioteca Multimediale “Romualdo Sassi” di Fabriano la stessa Associazione “Noi come prima”  ha organizzato un interessante convegno “Il carcinoma della mammella nel 2016: dalla diagnosi agli stili di vita”. L’incontro ha tracciato un importante resoconto sull’evoluzione e le nuove scoperte scientifiche riguardanti il tumore al seno e ha visto come relatori il dottor Francesco Bartelli (U.O. Radiologia A.V.2 Fabriano), il dottor Attilio Parca (U.O. Chirurgia A.V.2 Fabriano), la dottoressa Rosa Rita Silva (U.O. Oncologia Medica A.V.2 Fabriano), la dottoressa Elena Maccaroni (Clinica di Oncologia Medica A.O.U. Ancona). La dottoressa Giuseppina Salvucci (U.O.Oncologia Medica A.V.2 Fabriano) e la dottoressa Monia Duca (U.O. Oncologia Medica A.V.2 Fabriano). Presenti al convegno l’Assessore alla Cultura del Comune di Fabriano Barbara Pallucca e l’assessore alle Politiche Sociali dottor Giorgio Saitta, presidente dell’Associazione Oncologica Fabrianese. Abbiamo incontrato la dottoressa Rosa Rita Silva per cercare di capire a che punto siamo con la sperimentazione e la ricerca su questa particolare patologia e sui lavori del registro tumori nella regione Marche.

Dottoressa, parliamo della terapia medica del carcinoma alla mammella: sono stati compiuti importanti passi in avanti?

Negli ultimi anni la conoscenza sempre più approfondita della biologia del tumore della mammella ha consentito di correlare le caratteristiche biologiche, in particolare la cosiddetta “firma genetica” del tumore con la sua storia naturale e con il trattamento più adatto per la singola paziente. In particolare l’obiettivo di questa migliore conoscenza è la possibilità di utilizzare il trattamento giusto, per la paziente giusta al momento giusto. Questi progressi si sono ottenuti in tutte le fasi di malattia (iniziale o  metastatica) ed hanno riguardato sia la chemioterapia che la terapia con farmaci a bersaglio molecolare che l’ormonoterapia.

Cosa è cambiato riguardo lo screening e la diagnosi?Abbiamo dati aggiornati?

Lo screening del carcinoma della mammella che riguarda l’utilizzo della Mammografia  nelle donne sane ha consentito di ridurre la mortalità per questa malattia e quindi in questo modo ha dimostrato la sua efficacia. Attualmente sono a disposizione delle apparecchiature (mi riferisco alla tomosintesi) che consentono uno studio più approfondito delle mammelle e che abbiamo a disposizione presso la Radiologia della nostra struttura ospedaliera. Accanto alla Mammografia, l’ Ecografia mammaria, la RMN e tutte le tecniche bioptiche consentono di ottenere una diagnosi sempre più precisa e tempestiva che consenta di attivare rapidamente l’iter terapeutico.

Un corretto stile di vita sarà un’arma in più per prevenire questa patologia?

Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha studiato la correlazione tra stili di vita, diagnosi di carcinoma della mammella e storia naturale della malattia. Le diete ricche di grassi, la ridotta attività fisica, l’uso di alcol ed il fumo di sigaretta, sono non soltanto fattori di rischio per lo sviluppo del Carcinoma mammario ma rappresentano fattori  di aumentato rischio di recidiva una volta che la malattia si sia presentata. Pertanto tornare alla dieta mediterranea, non fumare, limitare al minimo il consumo di alcolici e non abbandonarsi alla pigrizia (bastano 30 minuti  di camminata veloce al giorno) rappresentano l’arma in più sia in senso preventivo che in senso terapeutico.

Riguardo la stesura di un registro tumori nel nostro territorio abbiamo aggiornamenti?

Finalmente il registro tumori della regione Marche è partito: naturalmente è ancora presto per avere i primi dati di incidenza della malattia oncologica nel territorio marchigiano ma confidiamo in una rapida risoluzione di questa mancanza che per molti anni è stata penalizzante dal momento che non era disponibile un quadro reale di quanti e quali fossero i tumori presenti nella nostra Regione. E’ chiaro che avere a disposizione tale dati rappresenta uno strumento di politica sanitaria molto importante.

Gigliola Marinelli