IMPORTANTI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI AD ALBACINA

La storia lascia già lo spazio all’immaginazione: questi ritrovamenti potranno dare una spinta importante al turismo del comune di Fabriano? Si riuscirà a valorizzare ciò che di antichissimo abbiamo come Attidium, Tuficum e Sentinum e metterli in rete? Sono stati rinvenuti ad Albacina reperti archeologici risalenti all’età neolitica. La scoperta risale ai primi mesi dell’anno. Nel corso di alcuni lavori di sbancamento necessari alla realizzazione della vasca antincendio e della cabina elettrica in corrispondenza dell’uscita della galleria Albacina, “è stata rinvenuta la presenza di una interferenza archeologica”, si legge nella delibera firmata dal direttore generale di Dirpa 2. Subito si è messa in moto la macchina del recupero. E’ stata avvisata la Soprintendenza archeologica delle Marche che ha effettuato diversi sopralluoghi sui luoghi dei rinvenimenti. Dunque, un potenziale abitato archeologico importantissimo sia al fine storico-scientifico che turistico ritrovato a poca distanza dai resti di Tuficum e da Attidium. I tecnici della Soprintendenza hanno già provveduto ad effettuate attività di pulizia ed hanno potuto appurare che quanto ritrovato si estende effettivamente su tutta l’area di cantiere compresa tra le sezioni esposte a nord e a sud della galleria di Albacina, confermando la presenza di più fasi di frequentazione, verosimilmente di abitato, di età pre e protostorica. Gli studi, però, non si sono fermati qui, come nemmeno l’attività del cantiere. Quadrilatero ha individuato un’altra area su cui posizionare la vasca antincendio e la cabina elettrica al di fuori del sito archeologico ora protetto da provvedimento di tutela. Il contraente generale dei lavori ha scelto nuove aree da occupare temporaneamente e il cantiere può andare avanti spedito. Il ritrovamento è la conferma dell’importanza storica del distretto fabrianese a cavallo tra Marche e Umbria storicamente strategico.

m.a.