ABORTI IN CALO NELLE MARCHE, NEL 2013 -6,3%
Nelle Marche le interruzioni di gravidanza sono in calo. Ma troppi obiettori di coscienza mettono a rischio l’attuazione delle legge. Lo afferma la Cgil, che ha esaminato i dati dell’ultima relazione del ministero della Salute e quelli forniti dalla Regione. Nel 2013 sono state effettuate 2.050 interruzioni volontarie di gravidanza, con un calo rispetto all’anno precedente superiore a quello nazionale (-6,3% e -4,1%). Rispetto a 35 anni fa, il numero di aborti è più che dimezzato: -60,5% nelle Marche e -56,2% a livello nazionale. Nel 2013 – rileva poi la Cgil – non risulta essere stata somministrata la RU486; peraltro, nelle Marche, le linee di indirizzo sull’interruzione volontaria di gravidanza sono state adottate solo nel giugno 2014, ponendo la regione “all’ultimo posto tra quelle che hanno disciplinato il ricorso all’aborto farmacologico”. Riguardo agli obiettori di coscienza, il quadro è “sconsolante”: a fine 2013, rappresentano il 67,1% dei medici, il 51,1% degli anestesisti e il 43,3% dei paramedici. (Ansa)