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ANCHE AI FABRIANESI 35 EURO AL GIORNO, LA PROPOSTA DI PARIANO

“Gli italiani in difficoltà – dichiara – devono avere gli stessi diritti dei cittadini extracomunitari e devono incassare gli stessi contributi economici.” Due giorni dopo l’annuncio che Fabriano ospita 18 cittadini stranieri di varie nazionalità che hanno chiesto protezione internazionale, Pariano ha presentato un ordine del giorno per chiedere che vengano dati contributi in denaro ai fabrianesi in difficoltà almeno della stessa entità – 35 euro – di quelli stanziati a favore degli extracomunitari. “La mia proposta – spiega– è quella di chiedere al Governo Renzi di rivedere la procedura per il servizio di prima accoglienza dei cittadini stranieri extracomunitari richiedenti protezione internazionale. La finalità dell’iniziativa è quella di eliminare le disparità di trattamento tra residenti e clandestini e sollecitare un impegno più responsabile dei fondi pubblici. Come la maggioranza delle persone non trovo giusto – continua Pariano – che tanti miei concittadini che hanno perso il lavoro, che non hanno nessun ammortizzatore sociale, che hanno una più che comprensibile paura del futuro per i propri figli, siano in una posizione di svantaggio rispetto ai cittadini stranieri che arrivano nel nostro Paese.  Spero – conclude – che il Governo italiano la smetta di discriminare i cittadini italiani rispetto ai migranti che oggi, paradossalmente, sembrerebbero più tutelati rispetto a chi vive regolarmente in Italia e paga le tasse”. A Fabriano, a seguito del protocollo d’intesa sottoscritto con la Prefettura di Ancona, il Sindaco Giancarlo Sagramola ha incontrato i 18 cittadini arrivati in città e che si sono dichiarati immediatamente disponibili a svolgere lavori socialmente utili. Il gruppo ha iniziato a pulire i giardini pubblici Regina Margherita. Nei giorni scorsi il vescovo Giancarlo Vecerrica aveva dichiarato di condividere l’appello del Papa di aprire chiese e monasteri ai rifugiati. “Il nostro primo servizio – aveva detto – è quello dell’accoglienza cristiana. Ho chiesto ai parroci di essere disponibili e aprire le porte delle nostre strutture in accordo con la Prefettura.”

m.a.