IN VALLESINA LA CASA DEL COMMIATO CONTINUA LA SUA SFIDA CULTURALE

La prima nelle Marche e nel centro Italia è stata una rivoluzione di civiltà fortemente voluta dal Gruppo Bondoni di Castelplanio, nel campo funerario dal 1899. Parliamo delle Case del Commiato o Case Funerarie, termini con i quali si definisce il luogo ed il tempo del commiato, del saluto, del rispetto per i cari venuti a mancare, uno spazio di transizione, che precede funerali e tumulazione, di grande importanza per tante culture e religioni nel mondo. Un passo di civiltà che l’Italia (sul solco di numerosi Paesi europei e degli Stati Uniti) ha iniziato a concretizzare solo nel 2001, quando furono demandati alle Regioni i poteri per legiferare su alcune materie, agevolando la costruzione e l’uso di queste strutture.

Nelle Marche il passo è arrivato nel 2009, con la Casa del Commiato del Gruppo Bondoni, a Castelplanio, che porta nel territorio un servizio innovativo ed un nuovo modo di concepire il momento del saluto al proprio caro, e che oggi, sondato il forte riscontro sociale della struttura e la necessità di un supporto maggiore ai territori di riferimento, vede l’ampliamento dei servizi per aumentare accoglienza, riservatezza, raccoglimento, condivisione, comfort. La Casa serve infatti le diverse esigenze della Vallesina, fino a Jesi e Fabriano, abbracciando un ampio bacino di famiglie che negli anni hanno potuto apprezzare questo passaggio culturale.

I recenti lavori di miglioramento hanno permesso la nascita di una quarta Sala del Commiato, di un’area ristoro, di una nuova sala autoptica per servizi di vestizione e tanatoestetica, di ulteriori ambienti di comfort e salottini all’aperto, di una pensilina esterna, pensata anche per i fumatori, e di una sala refrigerata per le salme in attesa di cremazione, innovazione non da poco, quest’ultima, considerato che i tempi di attesa per la cremazione si sono allungati.

Dietro questo ampliamento, uno studio accurato di spazi e necessità spirituali, psicologiche, pratiche, di funzionalità. “La nuova Sala del Crocifisso inoltre spiega Marco Bondoni, guida del Gruppo Bondoni – è uno spazio destinato alla preghiera e al raccoglimento religioso, di connotazione cattolica, ed è dedicata al ricordo affettuoso della piccola Chiesa del Crocifisso di Castelplanio. Il Crocifisso protagonista della Sala racchiude simbolicamente questo pezzo di memoria storica che tanto ha significato per il territorio della Vallesina”. “Quella chiesa era un chiaro segno di fede che per secoli aveva distinto il nostro territorio e quanti lo hanno abitato”, racconta lo storico e giornalista Riccardo Ceccarelli. Costruita nel 1792 e dedicata al Crocifisso, sorgeva a Pozzetto di Castelplanio, nella zona industriale e artigianale nei paraggi dell’attuale Centro commerciale L’Oceano. “A ricordarla, per chi ne ha memoria, sono rimaste due piante di pino domestico – precisa ancora Ceccarelli – Con il suo crollo, nel 1997, scompaiono segni e forse anche radici antiche. Per secoli questa piccola chiesa e il Crocifisso hanno ‘vegliato’ su quanti transitavano sulla strada sottostante ‘raccontando’ di generazione in generazione una cultura radicata da oltre un millennio e mezzo”.

La Sala si aggiunge alle tre già presenti: Sala Virgilio, Sala Sibilla e Sala Erasmo, nomi che ricordano i personaggi che con le loro opere hanno rappresentato un punto di contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Progettate dall’architetto Bucci, le Sale sono individuali, eleganti, climatizzate, lineari ed essenziali, a disposizione 24 ore al giorno, personalizzate negli addobbi e arricchite dalle suggestive opere pittoriche dell’artista marchigiana Simona Bramati. Il raccoglimento attorno alla salma è totale, indisturbato a qualsiasi ora del giorno e della notte, e il personale addetto è sempre a disposizione. Un servizio gratuito e completo.

La Sala Ristoro, dotata di tv, servizio Wi-Fi e comfort, offre la possibilità di consumare pasti e bevande ed uno spazio rigenerante e sereno. Un servizio che non solo risponde ad esigenze pratiche e funzionali ma che ha risvolti psicologici legati alla condivisione e alla vicinanza con parenti e amici, in un momento di dolore.

È indispensabile affermare un modello italiano di Casa Funeraria in piena e perfetta sintonia con i valori culturali, sociali e professionali che contraddistinguono le imprese del nostro Paese – spiega Marco Bondoni, impegnato da tempo anche come consigliere nazionale EFI (Eccellenza Funeraria Italiana) – Questo per l’importanza e delicatezza del ruolo rivestito da tali strutture, che hanno portato anche in Italia la veglia funebre fuori dalle mura domestiche per entrare in uno spazio comune e appositamente adibito. Abbiamo voluto studiare e lavorare con passione per rendere questo servizio al nostro territorio e a quelli limitrofi, un servizio gratuito per gli utenti perché, a nostro parere, indispensabile e questione di dignità”. Abbiamo inoltre scelto di creare spazi ampi e di grande respiro piuttosto che tante Sale ma anguste”.

cs