GALLIANO CRINELLA PRESENTA ‘MANIFESTO DI SASSOFERRATO, UMANESIMO E TECNOLOGIA’

Documento redatto e sottoscritto dai membri del Comitato scientifico del Congresso internazionale di Studi Piceni in occasione del XXXV Congresso di Studi umanistici. Il documento, chiamato “Manifesto di Sassoferrato 2014”, è un appello agli operatori del mondo della cultura in vista di una convergente interdipendenza tra cultura tecnologica e cultura umanistica. 

Il manifesto di Sassoferrato 2014

UMANESIMO E TECNOLOGIA: DUE MONDI DA TENERE UNITI

I sottoscritti, membri del Comitato scientifico del Congresso internazionale di Studi Umanistici, intervenuti alla XXXV edizione del Congresso, promosso dall’Istituto internazionale di Studi Piceni e tenutosi in Sassoferrato (An) dal 3 al 5 luglio 2014 sul tema: “Bartolo da Sassoferrato e Niccolò Perotti: due grandi marchigiani nella cultura europea tra Medioevo e Rinascimento”, intendono portare all’attenzione del mondo culturale e politico nazionale e regionale  e dei mass media quanto segue:

 «L’Italia e l’Europa si stanno misurando con la più grande crisi economica e finanziaria del secondo dopoguerra. È convinzione comune che per superare le difficoltà sia necessario un nuovo paradigma di valori e di finalità fondato sul patrimonio culturale, materiale e immateriale, inteso anche come fattore economico e strumento di coesione sociale, competitività e innovazione. “Niente cultura, niente sviluppo” è il titolo di un appello lanciato nel febbraio 2012 da uno dei maggiori quotidiani italiani, “Il Sole 24 Ore”.

Ritengono, gli scriventi, che non si possa prescindere dal grande serbatoio di conoscenze e di valori rappresentato dalla cultura umanistica, custode e interprete delle migliori istanze del passato su cui far nascere un futuro di rinnovata prosperità, mentre appare evidente, allo stesso tempo, il ruolo centrale che potranno avere le nuove tecnologie, feconde di implicazioni nel ridisegnare ambiti fondamentali della vita collettiva.

Su questa base esprimono la convinzione che la ricerca intellettuale, i processi educativi e formativi, la realtà del lavoro, la società nel suo insieme potranno trovare il loro centro pulsante nella collaborazione tra le risorse della cultura umanistica, parte fondante dell’intero retaggio culturale italiano ed europeo, e le risorse delle discipline scientifico-tecnologiche.

Mentre le potenzialità del virtuale sembranoilludere di poter riportare a sé tutte le manifestazioni dell’uomo, il discorso scientifico odierno segnala la sua disponibilità al dialogo e al confronto. I limiti interni alle dimensioni quantitative e qualitative, prese singolarmente, evidenziano l’inattualità dell’antica disputa tra le scienze umane e le cosiddette scienze dure. Ciò impone di superare separazioni e incomprensioni individuando opportune modalità e forme di collaborazione, da riferire anche alle vigorose radici culturali così vive nei contesti regionali della realtà italiana.

A questo proposito, può essere significativo quanto avviene a Sassoferrato, un piccolo centro delle Marche, illustre per avere dato i natali ad uomini di primo e a volte di primissimo piano – Bartolo nelle discipline giuridico-sociali, Niccolò Perotti nella filologia del secolo XV, senza dimenticare Giovan Battista Salvi nella pittura – che da alcuni decenni riunisce annualmente, per un congresso internazionale di studi umanistici, studiosi provenienti da tutto il mondo che presentano e discutono studi e ricerche su aspetti, figure e problemi dell’umanesimo italiano ed europeo, attenti a cogliere le relazioni e le reciproche influenze tra i saperi.

Perseguito con determinazione e rigore, il cammino che ci attende – è questo l’auspicio – potrebbe condurci ad un nuovo rinascimento che si fondi sulle risorse culturali, sui patrimoni di conoscenza e di innovazione delle università, degli istituti di ricerca e di cultura, delle accademie, della scuola, delle società scientifiche, sviluppati in connessione con le esigenze sociali e con il sistema delle imprese che crea lavoro, sicurezza e ricchezza sociale».

 

Giancarlo Abbamonte (Università di Napoli “Federico II”), Sandro Boldrini (Università di Urbino “Carlo Bo”), Jean-Louis Charlet (Università di Aix – Marseille), Victor Crescenzi (Università di Urbino “Carlo Bo”), Galliano Crinella (Università di Urbino “Carlo Bo”), Edoardo Fumagalli (Università di Fribourg), Alessandro Ghisalberti (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Heinz Hofmann (Università di Tubingen), Craig Kallendorf (Texas A§M University), Marianne Pade (Accademia di Danimarca), Cecilia Prete (Università di Urbino “Carlo Bo”), Michael Reeve (Università di Cambridge), Giovanni Rossi (Università di Verona), Stefano Troiani (Istituto internazionale di Studi Piceni), Hermann Walter (Università di Mannheim).