MOVIDA VIA BALBO, IL GIP ARCHIVIA IL PROCEDIMENTO

di Marco Antonini

Fabriano – Non è colpa degli esercenti commerciali se nelle strade del centro storico di Fabriano ci sono schiamazzi e i residenti non riescono a dormire. E’ questa, in sintesi, la motivazione che Gip del Tribunale di Ancona che, ieri, con apposita ordinanza, ha accolto le argomentazioni dell’avocato difensore de “Lo Sverso”, de “La Taverna del Palazzo” e quelle del Pubblico Ministero. Il giudice, infatti, ha archiviato, in fase di indagine, il procedimento penale che era stato instaurato, su esposto di alcuni residenti di Via Balbo, nei confronti della precedente gestione del locale “Lo Sverso” e del titolare de “La Taverna del Palazzo”.

“Il Gip – ha comunicato l’avvocato Riccardo Ragni – ha dichiarato infondata l’accusa, ritenendo i gestori delle due attività commerciali di via Balbo non responsabili del reato di disturbo della quiete pubblica, per aver gli stessi fatto quanto in loro potere al fine di evitare e o limitare gli schiamazzi ed i rumori molesti all’esterno del locale durante i fine settimana del periodo risalente agli anni 2017 e 2018”. Si chiude, provvisoriamente, questo capitolo che, per tanto tempo, ha animato dibattiti e discussioni, sia nel bar della città della carta che sui social network. Due le posizioni nettamente opposte che si sono “scontrate”. Da una parte i residenti che reclamano, giustamente, il diritto a dormire, al riposo, al controllo del rumore soprattutto nei weekend quando, in certi casi, la situazione è degenerata per colpa di pochi soggetti incandescenti, dall’altra i commercianti che hanno diritto a lavorare e non si sentono responsabili di tutto ciò che accade lungo la strada. Le iniziative, per arginare, i “turbolenti” non sono mancate come lo studio della figura del bodyguard per tenere la situazione sotto controllo, o la pubblicazione di una nuova ordinanza da parte dell’Amministrazione comunale. I residenti del centro storico, ormai da anni, da quando cioè Fabriano non è andata più avanti al ritmo scadenzato delle fabbriche che la rendeva città dormitorio, reclamano il diritto ad una “vita normale” e chiedono più controllo contro il divertimento del fine settimana e più educazione da parte degli utenti.

“Negli anni abbiamo registrato la presenza incontrollata di centinaia di persone che sostano lungo la pubblica via fino a tarda notte – hanno detto alcuni residenti – bevendo, urlando, schiamazzando, fermando il traffico, danneggiando le automobili dei residenti e, perfino, espletando i propri bisogni a ridosso dei portoni delle abitazioni. Il diritto all’iniziativa economica non può pregiudicare il diritto alla salute”. Non è detto, quindi, che la querelle movida-residenti sia arrivata alla parola fine.