In evidenza

Cartiere, chiesto nuovo incontro per definire la formazione e l’integrazione del salario

Formazione continua sul posto di lavoro, formazione in aula, intervento dei Centri per l’impiego: su questo dovrebbe fondarsi la riqualificazione dei lavoratori ex società Giano delle Cartiere Fedrigoni di Fabriano. Dopo lo stop alla produzione di carta per fotocopie, infatti, si punta anche sulla formazione con percorso che dovrebbe partire il prossimo mese. I sindacati non sono del tutto soddisfatti, tanto da richiedere, quanto prima, un altro faccia a faccia sull’integrazione salariale che non sarebbe al momento prevista per chi si formerà restando temporaneamente in cassa integrazione. E’ quanto è emerso ieri mattina dall’incontro online che si è tenuto tra i segretari regionali dei sindacati di categoria, i rappresentanti della Regione e di Fedrigoni. Dalla Cgil, Pierluigi Berionni, coordinatore regionale SLC Industria, spiega: «Abbiamo chiesto la formazione non solo per i dipendenti ricollocati, ma anche per chi è in cassa integrazione. E’ emerso, però, che coloro che resteranno ancora in cassa non avranno integrazione salariale. Siamo contrari – prosegue – e per questo abbiamo chiesto all’azienda un incontro per avviare un percorso. Dobbiamo arrivare, nel breve tempo, a un accordo con Fedrigoni anche per integrare ulteriormente lo stipendio a coloro che resteranno ancora in cassa oltre che mantenerli nel circuito Fedrigoni attraverso la formazione. E’ un modo per venire incontro alle famiglie in difficoltà. L’obiettivo resta la ricollocazione di tutto il personale». Da Uilcom Marche, il segretario regionale Valerio Monti spiega: «I lavoratori ricollocati usufruiranno di una formazione direttamente sul posto di lavoro, andando in affiancamento prima dell’avvio delle nuove produzioni. Per coloro, invece, che saranno in cassa integrazione, per garantire un supporto economico, i sindacati hanno proposto due piani formativi distinti e separati. In attesa di ricollocazione, i dipendenti ex società Giano verranno contattati per partecipare a corsi gratuiti e per esplorare opportunità lavorative. In questo caso, però, l’azienda dovrebbe assumersi parte delle spese necessarie a sostenere i corsi. «Gli accordi inizialmente presi al Ministero per i lavoratori in Cassa non prevedevano queste modalità. Abbiamo richiesto all’azienda un incontro in presenza a Fabriano per affrontare ulteriormente queste dinamiche e per conoscere nei dettagli il piano formativo che dovremo sottoscrivere» conclude Monti.

Marco Antonini