Il giorno dell’addio a Lucia e Diego. Lutto cittadino a Fabriano. Il messaggio di don Aldo
Sono tornati ieri, a Fabriano, per l’ultima volta, Lucia Manfredi e Diego Duca, tragicamente morti in un incidente a Torrette di Ancona che non ha dato scampo a nessuno dei due. L’intera città si è stretta intorno alla coppia che lascia un figlio di dieci anni. Le salme sono arrivate ieri nella chiesa di San Nicolò. Per tutto il pomeriggio è stata una processione silenziosa, commossa, di parenti, amici, conoscenti e cittadini. Alle 19,30 si è tenuta la preghiera del Rosario. Anche durante l’apertura dell’anno Giubilare in Cattedrale si è pregato per loro. Oggi, alle 11, sempre a San Nicolò, le esequie presiedute dal cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona-Osimo e parente di Lucia, poi la sepoltura nel cimitero cittadino di Santa Maria. Oggi sarà lutto cittadino. «Sabato 4 gennaio, Lucia Manfredi, medico in servizio presso l’Ospedale Regionale, e Diego Duca, operatore del 118, hanno perso la vita. Erano particolarmente noti in città – dice la sindaca, Daniela Ghergo – e unanimemente apprezzati per le loro doti umane e professionali e per il grande impegno civile profuso in ambito sociale».
La sindaca di Fabriano ha proclamato il lutto cittadino per oggi. Disposto: l’abbassamento a mezz’asta delle bandiere in tutti gli edifici pubblici della città, scuole incluse, per l’intera giornata; un minuto di raccoglimento alle 12 di oggi su tutto il territorio comunale, anche negli spazi all’interno di attività commerciali; un minuto di raccoglimento prima di ogni competizione sportiva. Volontari della parrocchia, della protezione civile e forze dell’ordine al lavoro.
Il parroco
A parlare è il parroco di San Nicolò, don Aldo Buonaiuto. «Questo momento di lutto – dichiara – mi riporta alla memoria le ultime parole di San Giovanni Paolo II. In fin di vita disse alle persone che pregavano sotto la sua finestra: “Vi ho cercato, adesso siete venuti da me e per questo vi ringrazio”. E’ la stessa gratitudine che questi due splendidi servitori della comunità, Diego e Lucia, hanno suscitato con la loro tragica scomparsa nella collettività che spontaneamente rende loro omaggio sotto forma di sostegno ai familiari e di vicinanza al loro dolore. Da ora – prosegue don Aldo Buonaiuto – il piccolo Alessandro è ancor più figlio della città e della Diocesi e della nostra parrocchia di San Nicolò. Come recita un proverbio africano “Serve tutto un villaggio per far crescere bene un bambino”. Il moto spontaneo di affetto che abbraccia Alessandro e sua nonna Fernanda non deve smettere di infondere calore e sicurezza a chi sperimenta il momento più grave della prova. Nulla dell’amore che questi genitori hanno testimoniato andrà perso. Il loro esempio familiare e professionale – conclude – rimarrà indelebile nella sensibilità e nella coscienza di una collettività composta da famiglie e individui che continueranno sul modello indicato e santificato dalle loro vite di operatori sanitari».
Marco Antonini