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“Fabriano pone una vertenza nazionale su come rilanciare il distretto industriale”

Sul tema della crisi del lavoro che nell’ultimo periodo ha attanagliato Fabriano, la sindaca, Daniela Ghergo, prende posizione e, a poche ore dallo sciopero generale, dice: «Fabriano pone una vertenza nazionale su come rilanciare un distretto industriale di rango internazionale. Noi il diritto al lavoro ce lo siamo conquistato: siamo stati il distretto industriale leader italiano nella produzione degli elettrodomestici e della carta. Dobbiamo pretendere che le imprese esercitino la responsabilità sociale, che viene citata dall’articolo 41 della Costituzione, ma di cui nessuno si ricorda più». Ghergo ricorda: «Sappiamo cosa significa una crisi industriale devastante: l’abbiamo vissuta nel 2008 con l’Antonio Merloni che ha trascinato nel baratro migliaia di lavoratori, e sappiamo cosa significa una crisi gestita male, in modo miope, ancorata solo agli ammortizzatori sociali che permettono di sopravvivere ma non danno nessun futuro». Parole chiare della sindaca in un periodo in cui la città fa i conti con la nuova disoccupazione che arriverà dalla riduzione dei posti di lavoro tra Beko Europe e società Giano delle Cartiere, senza considerare l’indotto. Ghergo si appella alle istituzioni, anche nazionali: «Non possiamo diventare prede di un capitalismo senza volto, senza morale, di multinazionali che arrivano per garantirsi solo quote di mercato senza essere interessate alla produzione che crea valore e ricchezza sui territori. Non possiamo permettere che la logica del profitto si impadronisca della vita di persone che hanno speso tutta la loro esistenza in una fabbrica o in un ufficio». Salvare il lavoro, quindi, è la missione, piuttosto difficile, per evitare di gettare nel baratro le famiglie, negare un futuro ai figli, e far gravare sui pensionati il peso di reggere sulle proprie spalle i figli disoccupati. «Perché le pensioni sono diventate la prima forma di ammortizzatore sociale, il sussidio a cui attingere quando i figli perdono il lavoro. Quei pensionati che ancora una volta vengono penalizzati da una manovra iniqua». Da qui le richieste: «l’estensione della decontribuzione a tutto il cratere sismico; istruzione e formazione per la riconversione dei lavoratori, investimenti infrastrutturali e tecnologici, politiche per l’attrazione degli investimenti. Dal palco della manifestazione regionale, intanto, Fabriano si è candidata ad ospitare insieme alle istituzioni nazionali e regionali, una Conferenza per lo sviluppo «che possa aiutarci e aiutare le Marche a rimettersi sul cammino di uno sviluppo industriale».

Dal fronte Cartiere il 18 dicembre è il giorno in cui diventeranno effettivi i licenziamenti dei 195 dipendenti della società Giano che produce carta per fotocopie famosa in tutto il mondo. Dopo quasi due mesi dal primo annuncio di Fedrigoni circa lo stop produttivo della macchina F3 i dipendenti sono ancora in attesa di conoscere il loro futuro e le condizioni che verranno offerte, sia in caso di ricollocazione che altro. C’è amarezza e incertezza per una comunicazione che i dipendenti pensavano di ricevere in tempi più veloci.

Marco Antonini