Cartiere – Dopo il tavolo al Ministero, “su Fabriano proposta azienda risibile”
Fabriano – Il mondo politico prende posizione relativamente al caso delle Cartiere, dopo il vertice ministeriale.
Fede (M5S): “Su Fabriano proposta azienda risibile, Urso non si pieghi a Bain Capital”
“L’incontro al Mimit tra Urso, vertici Fedrigoni, sindacati e tutti gli altri soggetti interessati ha prodotto uno stallo alla messicana. Fedrigoni ha confermato che dall’1 gennaio “Giano Srl” non esisterà più, ed è rimasta ferma alla proposta dello scorso 24 ottobre, vale a dire un “rattoppo” con circa la metà dei 195 lavoratori di Giano piazzati qua e là tra Fabriano e gli altri plant italiani del gruppo. Un piano tanto risibile quanto inaccettabile. Sappiamo che ieri tra Urso e Acquaroli c’è stato anche un “bilaterale”: la crisi del tessuto produttivo fabrianese è la spia rossa di un momento di grande difficoltà che investe tutta la regione Marche. Consentire a Fedrigoni di portare avanti questo percorso scellerato rischia di scatenare un effetto domino incontrollabile su tutto il territorio. Colpire Fabriano sulla carta significa trafiggerla al cuore: Bain Capital lo ignora, noi no. Urso non si pieghi dunque a Fedrigoni, e chieda immediatamente un rinvio della chiusura di Giano, in modo da avere il tempo necessario per individuare soluzioni valide. Inoltre risponda alle nostre interrogazioni e venga a riferire in Parlamento sulla vertenza: nelle Marche, tra gennaio e settembre, sono state autorizzate 4, 2 milioni di ore complessive di cassa integrazione, +48,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Rischiamo un’emorragia occupazionale senza precedenti, e tanto Urso quanto Acquaroli non possono limitarsi ad ascoltare le parti in causa”. Così in una nota il deputato marchigiano del M5s Giorgio Fede.
Deputati Manzi e Curti (PD): “Governo si adoperi per rinvio chiusura Giano, tutelare occupazione e soluzione produttiva”
“Ieri si è tenuto, presso il Ministero del Made in Italy, il tavolo tra proprietà, sindacati, regione Marche ed enti locali riguardo alla grave situazione in cui versa Giano Srl, l’azienda con sede a Fabriano, di proprietà del gruppo Fedrigoni che ha annunciato di voler chiudere il prossimo 31 dicembre. Una decisione grave che comporterà l’esubero di 195 lavoratori attualmente impiegati negli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta e che rischia di produrre effetti occupazionali ancora più pesanti in considerazione dell’ indotto coinvolto. Purtroppo, non sono emerse novità significative rispetto a quanto già espresso dalla proprietà in occasione dell’incontro tenutosi lo scorso 25 ottobre. In tal senso, ribadiamo la necessità di insistere sulle sollecitazioni unanimi espresse sabato 12 ottobre da tutto il Consiglio comunale di Fabriano e sollecitiamo il Ministro Urso di adoperarsi per il rinvio della scadenza del 31 dicembre 2024 almeno fino a quando non saranno chiare le “alternative industriali” a cui il management continua a fare riferimento. Ribadiamo che la questione del distretto industriale fabrianese è una questione nazionale che esige una risposta nazionale. Ci aspettiamo che si favorisca in ogni modo un confronto proficuo tra azienda, rappresentanze sindacali e territorio che scongiuri una crisi drammatica in un distretto già pesantemente coinvolto da altre vicende occupazionali e dalle conseguenze del sisma del 2016/2017 “. Così i deputati marchigiani del Pd Irene Manzi e Augusto Curti.