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L’Abbazia di Sitria

Nello splendido scenario del Parco del Monte Cucco, alle falde del monte Nocria, 867 m, nella stretta valle del fosso Artino e le pendici del monte Catria, lungo il percorso che unisce Scheggia ad Isola Fossara, sorge la Badia di Santa Maria di Sitria. Un sito da conoscere e visitare. L’abbazia, dell’ordine dei Camaldolesi, venne fondata da San Romualdo intorno al 1020. Il Santo già nel 1014, dopo la fuga da Valdicastro, aveva costruito sul sito un eremo formato da celle in pietra e legname. A Sitria vi soggiornò per sette anni recluso in una cella per sua volontaria scelta. L’Abbazia ebbe un ruolo importante controllando molte chiese nella diocesi di Nocera in particolare. Nel 1836 i beni dell’abbazia furono incamerati da Gregorio XVI e ceduti al monastero di Fonte Avellana. Venne poi restaurata nel XVI secolo e nel 1972. La chiesa, è dell’XI secolo, è in pietra squadrata e con la volta a botte, l’architettura è di stile romanico-gotico, e presenta una navata a croce latina con il presbiterio rialzato. Sotto l’altare maggiore vi è la cripta, romanica, sostenuta da una colonna con capitello corinzio, probabilmente proveniente da Sentinum. Particolare è l’altare sorretto tra tredici colonnine che formano degli archetti trilobati, sopra di esso un affresco settecentesco riproducente la crocifissione. Unito alla chiesa vi è il cenobio con la sala capitolare, struttura semplice e rigorosa.

Tra le varie curiosità storiche, Qui vi trovarono ospitalità uomini illustri come San Pier Damiani, San Domenico Loricato e il beato Tommaso da Costacciaro. A fianco della cripta, in una cella è possibile vedere la prigione di san Romualdo, nella quale il santo venne rinchiuso dai suoi monaci per qualche mese, in seguito all’ingiusta ed infamante accusa. Infatti Sitria è stato un luogo di amarissime sofferenze per Romualdo, qui ebbe alcuni discepoli indisciplinati, e tra ingiurie e scandali si trovò in situazioni complicate. La chiesa tra l’altro è nota per essere dotata di un eccellente acustica, infatti viene spesso utilizzata nella stagione estiva per concerti di musica sacra e non solo.

Francesco Fantini