Fabriano Progressista: “Vendita della Cartiera: ancora sul tavolo tecnico sul lavoro”
di Lorenzo Armezzani e Vinicio Arteconi
Piano per le Cartiere: ancora sul tavolo tecnico sul lavoro. L’annunciata ipotesi della cessione dello stabilimento delle Cartiere di Fabriano irrompe improvviso sulla scena politica fabrianese come di consueto. La stampa ci riferisce di un contatto fra il Sindaco e la società Fedrigoni ma per dirsi cosa possiamo solo immaginarlo. Come di consueto, ogni volta che l’Amministrazione si trova a fronteggiare una situazione complessa e al di fuori delle proprie competenze istituzionali, quelle che richiederebbero statura politica e cura del territorio, il Sindaco è ondivago e incerto. I Sindacati, che, loro malgrado, si trovano fin troppo spesso a fronteggiare improvvisi cambi di proprietà mai indolori per lavoratrici e lavoratori, chiedono un tavolo tecnico sul lavoro perché ritengono che rafforzare il confronto con tutti gli attori pubblici e privati sia una necessità urgente. Il Consiglio Comunale di Fabriano ha già approvato ben tre atti di indirizzo per impegnare la Giunta all’organizzazione di un tavolo tecnico sul lavoro, di cui uno durante la precedente Amministrazione. Il secondo è stato promosso dalla maggioranza nell’estate del 2022 e approvato dal Consiglio. Ma del tavolo tecnico non si è visto nulla. Così nella seduta del 20 dicembre scorso, il Consiglio Comunale ha di nuovo approvato un’altra mozione, presentata da Fabriano Progressista integrata con due emendamenti della maggioranza. In virtù di quella mozione, il Sindaco avrebbe dovuto convocare senza ritardo il tavolo tecnico sul lavoro. Nulla di fatto. Per provare a sollecitare il Sindaco, abbiamo preso l’iniziativa di organizzare noi un tavolo sul lavoro, il 6 febbraio scorso. Al tavolo hanno partecipato sindacati e associazioni di categoria: un confronto interessante e ricco di spunti ma avrebbe avuto più efficacia se il Sindaco avesse poi dato esecuzione a quanto deliberato dal Consiglio.
Il Sindaco non ci ha ascoltato e questa non è una novità. Ma al di là di non parlare con le minoranze e questa volta perfino ignorare quanto la sua stessa maggioranza le aveva sollecitato, siamo arrivati addirittura al paradosso: abbiamo dovuto sentire l’assessore Marcolini che in una seduta Consiglio Comunale di questa primavera, sollecitava la costituzione di un tavolo tecnico sul lavoro e sui fabbisogni professionali delle imprese per contrastare il miss-match fra domanda e offerta (tradotto: nonostante la disoccupazione, le imprese non trovano le figure professionali che cercano). Naturalmente non è stato fatto nulla e come per il caso della cessione di Whirlpool a Beko, il Sindaco partecipa a tavoli tecnici sul lavoro se qualcuno ce la trascina e di solito sono i Sindacati. I quali giustamente lamentano che queste iniziative dovrebbero spettare alla politica, cioè provare a far parlare gli attori economici e abbozzare qualche linea di programma di sviluppo economico. Dobbiamo rassegnarci che se non ci sono nastri da tagliare, il presenzialismo del Sindaco si fa attendere. Forse, su sollecitazione dei Sindacati, il Sindaco darà qualche segno di vita. Ma non può essere così: allora tocca ai Consiglieri di maggioranza che su questo tema hanno cercato di non farsi trovare impreparati. Spetta a loro imporre al Sindaco di fare quello che per due anni ha sempre dimenticato di fare e che la mozione approvata il 22 dicembre scorso la obbliga a fare: dare vita a un tavolo tecnico permanente sul lavoro, allargandolo il più possibile a tutti gli attori economici e sociali. Non eviterà la prossima crisi industriale ma almeno potrebbe aiutare il territorio a trovarsi meno impreparato.