I Poliziotti di Fabriano scoprono gli autori di una truffa e recuperano parte del maltolto
I Poliziotti di Fabriano scoprono gli autori di una truffa e recuperano una parte del maltolto.
Il fatto di riferimento è avvenuto alla fine del decorso mese di marzo quando un fabrianese si
presentava all’Ufficio Denunce del Commissariato di Pubblica Sicurezza cittadino allo scopo di
presentare una querela per truffa.
Nel dettaglio, narrava che, trovandosi nella necessità di acquistare un automezzo “fuoristrada” per
recarsi agevolmente in montagna ed in zone sterrate, monitorava per alcuni giorni alcuni siti
specializzati sino a che individuava un’offerta che gli appariva conveniente.
Si trattava, infatti, di un SUV non di giovane immatricolazione ma di contenuti chilometri percorsi
e dal prezzo veramente interessante: 8.100 euro.
Il fabrianese contattava immediatamente il venditore , una rivendita del nord Italia, tramite
una utenza cellulare ricavata dall’annuncio. L’interlocutore, un gentile ed affabile soggetto
maschile, competente e solerte, si mostrava oltremodo ben disposto a rispondere tramite whatsapp
ad ogni richiesta di specifica tecnica richiesta.
Ottenuto anche uno sconto di 200 euro dal prezzo richiesto (che risultava essere pubblicizzato
comprensivo del trasporto in tutta Italia ad eccezione delle Isole), l’acquirente di convinceva
dell’affare ed iniziava il pagamento del SUV con alcuni bonifici bancari. Nel frattempo,
continuava a monitorare la sequenza delle fasi del trasferimento del mezzo il quale, alla vigilia
dell’ultimo bonifico a saldo del prezzo pattuito di euro 1500, veniva dato per “caricato su una
bisarca e pronto per la spedizione”.
Purtroppo le comunicazioni si interrompevano così. A nulla valevano i numerosissimi tentativi del
fabrianese di contattare il venditore: il telefono di questi risultava continuamente occupato,
probabilmente era stato “bloccato”. Non restava altra scelta, quindi, di rivolgersi alla Polizia
fabrianese per proporre una querela.
I Poliziotti, ben a conoscenza delle dinamiche specifiche per quel che riguarda, in particolare, le
veloci operazioni di “svuotamento” dei conti sui quali confluiscono le somme provenienti dalle
truffe “online”, si attivavano immediatamente nei confronti dell’IBAN del presunto venditore
“congelandone” il contenuto e chiedendo ed ottenendo dalla Autorità Giudiziaria la convalida delle
operazioni compiute.
Questo risultava contenere la somma di euro 2400: purtroppo inferiore a quella pagata per il reato
subito ma, in ogni caso, capace di restituire un po’ di serenità al fabrianese truffato.
Le conseguenti indagini riferite all’intestatario della utenza telefonica ed alla titolare dell’IBAN
“congelato” consentivano di denunciare alla Autorità Giudiziaria, rispettivamente, un 46enne ed
una 35enne, entrambi residenti nel nord Italia, già destinatari di svariate segnalazioni per fatti
analoghi a quello in cui è incappato lo sfortunato fabrianese.
CS