Fabriano, tre denunciati dal commissariato per truffa informatica

Fabriano – I Poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza cittadino hanno denunciato alla Autorità Giudiziaria tre soggetti per il reato di truffa informatica. Il fatto di riferimento risale all’inizio del mese di marzo quando una fabrianese, dopo lunghe ricerche in internet, procedeva all’acquisto di alcune confezioni di mangime biologico per animali
da cortile da un sito di una ditta del centro Italia per un valore complessivo di circa 700 euro. La definizione della compravendita avveniva dopo una intesa su tempi e modi di consegna che la
fabrianese intratteneva con il venditore a mezzo di utenza cellulare riportata nel sito.
Alla fine della contrattazione, visto l’ottimo rapporto qualità-prezzo, la fabrianese versava il
prezzo della transazione mediante bonifico bancario nazionale. Restava quindi in attesa della consegna della merce, il cui tracciamento era visibile sul sito del venditore. Dopo alcuni giorni, però, l’ordine effettuato e pagato risultava essere ancora “in elaborazione”: per questo, avendo bisogno urgente che i tempi concordati per la consegna fossero rispettati, la fabrianese tentava di contattare il venditore sul cellulare posseduto: purtroppo senza esito, questo risultava inattivo. Cercava quindi di inviare mail di richiesta di notizie ad un indirizzo anch’esso presente nel sito ma, con sorpresa, notava che questo non le consentiva più di operare con il profilo che aveva provveduto ad aprire, risultando “bloccato”.
Dopo avere atteso qualche altro giorno, la donna decideva di proporre querela presso  il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Fabriano che si attivava immediatamente per le indagini del caso. Veniva accertato, in particolare, che l’utenza mobile sulla quale erano state condotte le trattative,
l’IBAN sul quale era confluito il prezzo della transazione ed il sito internet correlato erano intestati a tre ditte diverse ma tutte e tre con sede sociale nella stessa località, via e numero civico.
Si evidenziava, altresì, che i rispettivi legali rappresentanti erano stati oggetto, negli ultimi mesi, di una quarantina di denunce alle Autorità Giudiziarie di molte parti d’Italia per la stessa tipologia di reato e per fatti connotati dal medesimo modus operandi che aveva tratto in inganno la
fabrianese. I denunciati risultano essere un 43enne italiano, un 36enne di origine extracomunitaria ed una 43enne italiana, tutti dimoranti in Toscana.