Apertura della pesca 2024 danno ambientale e per i pescatori

JESI-Il calendario piscatorio 2024 che la giunta regionale della regione Marche ha approvato, prevede quest’anno l’anticipazione dell’apertura della pesca alla trota all’ultima domenica di febbraio, ora, per difficoltà di reperimento materiale ittico da immettere (ci dicono) posticipata a domenica 3 marzo, mentre negli anni passati essa avveniva all’ultima domenica di marzo.
Questa anticipazione fa si che l’attività piscatoria cada durante il periodo di frega/riproduzione della trota fario, vanificando le ragioni stesse per cui il periodo di chiusura è stato istituito e previsto dalla legge regionale sulla pesca.
Permettere la cattura della trota e la presenza di pescatori lungo i nostri corsi d’acqua in questo particolare momento biologico della specie, vuol dire mettere in crisi la continuità della stessa specie e la relativa ripercussione sulla sua presenza nei nostri corsi d’acqua. Se a ciò si aggiunge che nello stesso calendario sono state approvate: la nuova misura minima delle catture che viene ridotta alla taglia di 22 cm e l’aumentato del numero di catture giornaliere riportate anch’esse da 2 a 5 il rischio di vedere lo spopolarsi delle nostre acque da salmonidi, già molto compromesse, diventa reale con un danno per l’ambiente e per quanti praticano la pesca ricreativa.
Stiamo segando il ramo dove siamo seduti e come Mosca Club Vallesina non riusciamo a
comprendere come le associazioni di pescatori oggi rappresentate in consulta abbiano potuto approvare un calendario piscatorio con queste regole, che di certo non faranno aumentare il numero di pescatori (come ipotizzato dagli ideatori) dato lo spopolamento della fauna ittica che tali pratiche comporteranno.
Ci giungono notizie che anche nelle vicine regioni come Umbria ed Abruzzo la riproduzione della trota fario sia ancora in atto e tutti dovremmo sapere che una volta deposte le uova occorrono ulteriori 40 giorni circa affinché gli avannotti escano dal substrato ghiaioso, pertanto permettere la pesca con queste condizioni evidenzia la mancata conoscenza delle più elementari norme di salvaguardia degli ecosistemi acquatici.
“Il nostro club di pescatori lo scorso anno non ha rinnovato l’adesione alla FIPSAS” ha
dichiarato Michele Massaccesi presidente del Mosca Club Vallesina” constatando la scarta
attenzione di questa associazione verso la salvaguardia della fauna ittica e il suo habitat, scarsa attenzione e visione miope delle esigenze del mondo alieutico, confermate dal calendario piscatorio di quest’anno.
Purtroppo le attenzioni sono catalizzate dalle gare di pesca sportiva. Sul termine gare di pesca sportive sarebbe da chiedere al CONI, del quale la FIPSAS fa parte, cosa ci sia di sportivo in una competizione nella quale vengono ancora uccisi degli esseri viventi.”
Non ci resta che fare un appello a tutti i pescatori a posticipare volontariamente l’apertura ai salmonidi nei tratti di fiume di maggior pregio per indirizzarsi nei tratti classificati C1 dove sono presenti trote per la pesca facilitata.
da Mosca Club Vallesina asd