Il Comitato Monte Strega si appella nuovamente al sindaco Greci

Sugli impianti fotovoltaici da installare a Monterosso di Sassoferrato, il Comitato Monte Strega replica alle dichiarazioni di alcuni giorni fa del sindaco, Maurizio Greci, che ribadiva di no del consiglio comunale a questo progetto. Dichiarano gli attivisti: “Le trattative con la Società il Comune di Sassoferrato le ha iniziate a metà 2022 ed anche durante il periodo dell’alluvione. Noi ci siamo costituiti a giugno 2023 non appena ne siamo venuti casualmente a conoscenza, ma quando gli accordi con la Ditta proponente erano iniziati da tempo e già avanzati”. Secondo il Comitato, infatti, “cambiamenti così profondi, che vanno ad impattare e a modificare equilibri naturali, faunistici e climatici, oltre che estetici, con ettari ed ettari di pannelli di fotovoltaico a terra, debbano essere fatti non in assoluto silenzio ma con i cittadini, e non certamente contro la loro volontà”. Più di 3mila le firme già raccolte nel comprensorio. Il Comitato attacca perché gli impianti andrebbero a ridosso delle abitazioni, a contatto con un bene storico tutelato, la Chiesa del patrono della città, Sant’Ugo, luogo di devozione e di culto a cui tutti sono affezionati, la cui tutela è assegnata alla Soprintendenza “Archeologia Belle Arti e Paesaggio”.

“La legge richiede una fascia di rispetto di 500 metri e ciò va rispettato” la presa di posizione di fine anno del Comitato. Riferendosi al primo cittadino attaccano: “Il sindaco poteva opporsi e non comprendiamo perché non l’abbia fatto. Le ragioni che ha addotto non ci sembrano per niente convincenti perché da lui, che è responsabile del governo del territorio e della vita dei cittadini – proseguono – ci si deve aspettare una presa di posizione politica, che sia giustificato e che guardi all’interesse della comunità. Quali interessi ha la comunità, dopo i nove già installati, a collocare altri 5-6 impianti sul proprio territorio e su quell’area?”. Non ci si accontenta, quindi, dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio comunale, e dal parere, sempre negativo, della Provincia di Ancona e della Regione. “Non può non sorprenderci che un progetto politicamente ‘bocciato’ da tutte le istituzioni locali e da tutte le forze politiche venga poi approvato all’unanimità. Per questo attendiamo il parere della Soprintendenza “Archeologia Belle Arti e Paesaggio”” l’affondo del Comitato. L’argomento sarà sicuramente una delle questioni più calde, nell’entroterra, nel nuovo anno.

Marco Antonini