Il vicepremier Tajani a San Nicolò, festa per due battesimi

Giornata solenne nella città della carta. Alla presenza dell’arcivescovo Francesco Massara, del parroco don Aldo Buonaiuto e del vice premier Antonio Tajani due bambine hanno ricevuto il dono del Battesimo. «Oggi è una giornata di grande festa perché celebriamo l’Immacolata concezione di Maria e perché battezziamo due bambini che arrivano da una zona di grande sofferenza e che sono stati accolti con grande amore da questa comunità». Così il vescovo della diocesi Fabriano-Camerino ha accolto il vicepremier Antonio Tajani e la moglie che sono stati padrini di battesimo di due bambine le cui madri sono state accolte anni fa da don Aldo Buonaiuto nella casa della comunità Papa Giovanni XXIII nel fabrianese. Gli altri padrini sono stati Santo Versace e sua moglie. Un giorno di festa anche per il 25° di sacerdozio di don Aldo. Presenti nella chiesa di San Nicolò, tutte le autorità civili e religiose, a partire dall’assessore regionale Chiara Biondi e il sindaco Daniela Ghergo. Prima della celebrazione Tajani ha potuto ammirare le bellezze della chiesa di San Nicolò.
Con il vicepremier e ministro degli Esteri e sua moglie, sono a Fabriano, insieme al parroco, don Aldo Buonaiuto, nella comunità Giovanni XXII per fare da padrini al battesimo della figlia di una donna nigeriana vittima di tratta. Tajani ricorda il primo incontro. “In quella occasione – ha detto Tajani – mi sono trovato di fronte ad una situazione che non avevo mai avuto prima: una donna disperata mi si è inginocchiata e un po’ in inglese un po’ in italiano mi ha chiesto aiuto. Aiuto per ritrovare la figlia che era nel suo Paese. La Farnesina si è subito attivata e ora da qualche settimana la bambina è con la mamma in Italia. Io e mia moglie saremo i padrini di battesimo della bambina. Sono orgoglioso” di questo risultato che per un ministro degli Esteri è un “premio” gradito molto più di tanti “pennacchi, che pure fanno piacere”, ma che non hanno paragone nel ridare la serenità “a una donna che ha sofferto molto”.
La festa
«Grazie Tajani per essere qui. Hai fatto un gesto importante nel prenderti cura di una mamma che voleva rivedere la propria bimba che da quattro anni non vedeva», le parole di don Aldo ricordando l’interessamento del ministro degli Esteri in questo ricongiungimento familiare che ha portato poi al Battesimo odierno. «La mamma era convinta di trovare in Europa il lavoro, invece ha trovato il dramma, il calvario. Poi dentro questi drammi, Maria, che porta il nome della Madonna, ha avuto la forza di reagire, ha partorito il secondo figlio e per salvare la creatura è scappata in treno. È scesa in una stazione a Chiusi e si è vista sola, scoppiando a piangere. Una ragazza, che era stata a sua volta accolta nella nostra Comunità, le si è avvicinata e le ha chiesto perché piangesse. Ho fame, la sua risposta. Ci hanno contattato ed è stata accolta nella nostra casa, rinascendo. Così è nata la vita nuova di Maria che il Ministro ha fatto sua, attivandosi nel ritrovare la figlia che stava con la nonna nel frattempo morta. Ora la famiglia è qui». Don Aldo ha ringraziato anche Santo Versace e la moglie per essere stati padrini della seconda bambina, della Costa d’Avorio. «Santo è fra i maggiori sostenitori del nostro Oratorio e della Onlus Pacem in terris. Grazie a tutti voi», ha concluso il Parroco di San Nicolò. «Sicuramente, ciò che ha segnato di più la mia vita sacerdotale è stato l’incontro con don Oreste Benzi. Un incontro arrivato prima dell’Ordinazione sacerdotale e che ha stravolto la mia vita come uomo e poi come presbitero. Don Oreste, che oggi per la Chiesa è Servo di Dio, è stato il modello e l’indicatore del tipo di sacerdote che ho sempre desiderato essere. Certo lui è un gigante della carità e della vita spirituale e io, a suo confronto, una formica, ma sono felice di essergli stato accanto e di aver imparato da lui. Chiaramente, ci sono state tante altre figure importanti: i miei familiari che mi hanno testimoniato la fede in Cristo e l’importanza del volontariato; sacerdoti, religiose, vescovi che hanno pregato per me e mi hanno fatto conoscere Gesù fin da quando ero piccolo».

Marco Antonini