Il Museo Egizio di Torino verso il bicentenario

ll Museo Egizio di Torino è il più antico museo egizio al mondo, fondato nel 1824, e secondo per importanza solo a quello del Cairo in Egitto. Il 26 ottobre 2023 scorso il Museo Egizio ha ufficialmente dato il via alle celebrazioni che lo vedranno, nel 2024, festeggiare i 200 anni dalla fondazione del Museo. Dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Egitto antico, la sua collezione è stata oggetto di interesse da parte dei più grandi studiosi del passato come Jean-François Champollion, archeologo francese e massimo egittologo e studioso di geroglifici, sua tra l’altro la decifrazione della stele di Rosetta conservata al British Museum di Londra.

Il museo Egizio in una città come Torino che sta avendo una vera e propria rinascita culturale-turistica in un deciso processo di rigenerazione urbana, rappresenta una vera e propria risorsa culturale oltre ad essere una miniera d’oro con numeri da media impresa italiana. Tutto questo grazie al progetto di restauro, frutto dell’impegno di Compagnia San Paolo, Fondazione CRT, Ministero Beni Culturali e Istituzioni Locali, vediamo dati incredibili: oltre 850.000 Tra i visitatori, attraverso i questionari si denota l’alto livello di gradimento, più della metà di loro è donna, quasi la maggioranza è laureato, i più arrivano da fuori Piemonte e ben il 15% dall’estero, ciò evidenzia l’enorme potenziale e appeal a livello internazionale dell’Egizio. Il tutto in un contesto di alta crescita di questi settori, come ha sottolineato la torinese Evelina Christillin, presidente dell’ENIT, l’Ente Nazionale per il Turismo: la crescita di musei e mostre d’arte è del 13%, ciò fa traino all’enogastronomia, con un’incidenza del Turismo sul PIL che supera il 12% con impatto forte anche sull’occupazione, il Museo è in grado di produrre un giro d’affari pari a una media impresa italiana. Torino in forte crescita turistica si basa proprio sulla crescita del Museo: un turista-viaggiatore su due va a Torino per visitare in primis proprio l’Egizio. Il Museo ha così investito su nuove sezioni, sulla fruibilità, sulla multi-sensorialità dei percorsi, ma anche sulla conoscenza e ricerca scientifica a livello archeologico, diventando anche un centro di ricerca. Tanti sono i progetti e i cambiamenti in cantiere, con l’obiettivo di fare del Museo Egizio un luogo sempre più accessibile, trasparente e permeabile.

Dopo una serie di passaggi formali, il Museo può adesso mettere a bando i lavori. Si darà così concretezza ad un progetto ambizioso di rifunzionalizzazione della corte e di restituzione alla città di un nuovo spazio pubblico, di allestimento di un giardino egizio nella corte coperta, di una nuova sala immersiva all’interno del Museo, del restauro e del riallestimento del Tempio di Ellesija e della Galleria dei Re, progetti per cui si prevedono 23 milioni di investimenti. Il boom del Museo ha fatto crescere la città, con forti ricadute su alberghi, ristoranti e sul turismo in generale, aggiungendo i servizi a valore aggiunto come editoria e ricerca. Museo come grande contenitore culturale, tra le eccellenze museali europee, dove la storia egizia qui è protagonista, ma anche come veicolo di impresa e di strumento portante per l’appeal turistico di una città come Torino, sorprendente nella sua trasformazione.

Francesco Fantini