Raddoppio ferroviario Serra San Quirico, l’ingegner Belcecchi prende posizione

L’ingegner Massimo Belcecchi redattore del progetto alternativo riguardante il raddoppio della linea Orte- Falconara nel tratto Serra San Quirico-Genga, risponde alla presa di posizione dell’ingegner Catraro.

La nota

Rispondo al comunicato stampa dell’ing. Catraro “Coredattore del protocollo d’intesa del raddoppio Orte-Falconara”, per precisare che la sua affermazione, circa la non positività del mio studio di fattibilità alternativo, purtroppo è riferita ad una vecchia stesura risalente alla primavera del 2022 e mi sembra strano che non sia al corrente che lo sesso studio, ritarato anche sulle osservazioni Italferr cui fa riferimento, è stato successivamente depositato alla 3° Commmissione Consiliare Permanente della Regione Marche nell’Agosto 2022, come anche i legali della sua parte indicano nel ricorso al TAR Lazio. A questa non esatta ricostruzione dei fatti, che spero aver chiarito, mi permetto di aggiungere, a beneficio dei lettori, che con la proposta Italferr, di cui il suddetto ingegnere ne è “Coredattore del protocollo d’intesa”:

1- vengono distrutti alcuni ettari di macchia mediterranea facenti parte del Parco Gola della Rossa, oltre al coinvolgimento, in modo pesantemente negativo, di parte del parco di una villa storica della frazione Stazione, posta sotto tutela dei beni ambientali ed architettonici delle Marche.
2- viene messa a rischio di contaminazione un pozzo estrattivo di Gorgovivo nell’area in questione, e, per la cui evenienza, non è certo necessario sottolineare la gravità di ciò che potrebbe conseguirne.
3- vengono demolite ben diciotto unità immobiliari residenziali, (lascio immaginare lo sconforto delle famiglie che le abitano come “prima casa”).
4- si provoca l’interruzione di una attività estrattiva per un periodo di diversi mesi, con ricaduta produttiva da risarcire con denaro pubblico.
5- si crea un impatto fortemente invasivo in località Frazione Palombare e, più in generale della zona prospicente il caratteristico borgo (come se già la devastazione ambientale Quadrilatero non bastasse)
6- viene distrutto uno dei più bei luoghi della “gola della Rossa”: la località “Pontechiaradovo”, le cui peculiarità in ordine alle bellezze ambientali sono l’emblema di questa parte di territorio, poiché finirebbe con il divenire il “sottoviadotto” ferroviario dell’uscita della galleria sovrastante.

Proprio per poter constatare se fosse stato possibile evitare tutto ciò, era stato pensato lo studio “alternativo” ed era stato proposto come uno schema progettuale (comunque ben individuato sia qualitativamente che quantitativamente), che potesse costituire una base duttile, ingegneristicamente sviluppabile, e che, come ho sempre detto e scritto, avrebbe dovuto essere affinata in un confronto aperto e costruttivo con i tecnici Italferr. Purtroppo quanto auspicato non è avvenuto, ed è un vero rammarico, poiché diversamente si sarebbero potute creare le premesse per una soluzione che, salvaguardando la sicurezza, le emergenze ambientali ed umane, una volta tanto attraverso fatti concreti, avrebbe dimostrato che si può essere capaci di agire nel rispetto dei beni inestimabili di cui la natura ci ha circondato.

Ing.Massimo Belcecchi