Fabriano – Gli abitanti di Sant’Elia alzano la voce e chiedono più manutenzione
“Il Comune di Fabriano c’ha abbandonato”. E’ la sintesi dello sfogo dei residenti di Sant’Elia, piccola frazione lontana quasi mezz’ora dalla città della carta. Gli abitanti, che hanno da poco festeggiato il loro patrono, San Lino, sono stanchi. “Vogliamo segnalare la situazione di degrado in cui versa la frazione che sta preoccupando non poco chi ci abita” dice Sergio Paladini che abita in paese. Gli abitanti, più volte, senza risposta, hanno sollecitato l’Amministrazione comunale a intervenire. Le segnalazioni riguardano ogni volta aspetti di mancata manutenzione ordinaria e straordinaria che mettono a rischio la sicurezza dei residenti e di chi si trova a passare in zona. “Ci preoccupa il pericolo rappresentato dal cipresso davanti al bar, già danneggiato da un incendio, in condizioni precarie. Nella stessa zona ci preoccupano le aree attrezzate con panchine: sono in completo stato di abbandono, verde compreso. In quest’ultimo caso sono i residenti a farsi carico della manutenzione” denuncia Paladini.
“Può essere demandata in autogestione la cura di Sant’Elia?” si chiedono i residenti. Da evidenziare anche le condizioni dell’asfalto che peggiora giorno dopo giorno. “Periodicamente abbiamo chiesto l’intervento del Comune – dice Sergio Paladini. – L’ultima è stata per aggiungere alle segnalazioni il muro pericolante che allarma non poco chi si trova nelle vicinanze. Tutte le nostre richieste però sono cadute nel vuoto. L’unica interlocutrice che c’ha dato attenzione è stata la consigliera comunale Chiara Biondi che affronterà il caso in Consiglio. Per il resto c’è stato – conclude – solo un grande silenzio”. Una serie di problematiche, quindi, attendono di essere risolte. Gli abitanti chiedono di essere ascoltati e magari di vedere qualche esponente dell’Amministrazione a Sant’Elia per un sopralluogo e studiare come intervenire in una delle frazioni situate non lontano dal Santuario Madonna della Grotta, da Precicchie e da Poggio San Romualdo.
Marco Antonini