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Nota di Replica da Home Restaurant srl

+++NOTA DI REPLICA+++
da HOME RESTAURANT HOTEL SRL SEDE LEGALE REGGIO CALABRIA

-Cesarine non sono in regola nel settore “Ristorante Casalingo –
Settore Home Restaurant: È un cancro che parte da Bologna a sostegno di una Lobby.

Già nelle ultime settimane Gaetano Campolo Ceo della Home restaurant
Hotel srl piattaforma leader nel settore Home Restaurant, “Ristorante
Casalingo”, con oltre 700 Homers in regola con comunicazione in Questura
oltre che portavoce della petizione visibile su Change.org: Chiediamo
una Legge per il settore Home Restaurant con quasi 800 sostenitori ha
evidenziato un forte allarme inerente a Fake News che promuovono
piattaforme irregolari ed articoli in cui si disinforma per il settore
Home Restaurant a cura di una Lobby. Gli italiani che vogliono
intraprendere questo settore sono molto confusi ed in tanti si stanno
rivolgendo a noi denunciando tante irregolarità in alcuni casi anche
molto gravi. Anche la signora Angela Romano è vittima di questa
malainformazione anzi prendendo spunto dai nostri politici vorrei
definirlo: Pizzo Mediatico, che come in questo caso cosi come in molti
altri vede la promozione di un Ristorante Casalingo con la rete delle
Cesarine da noi definite il Cancro per il settore Home Restaurant.

Le irregolarità

Il sito web Cesarine non rispetta le regola in materia di Home
Restaurant, facendosi pagare la prestazione tramite il sito e prima
dell’evento anche se questo è chiaramente vietato dal Bollettino
Antitrust del Marzo 2017, il 13/17 per la precisione imponendo a noi
piattaforme non solo di non poter percepire la c.d. commissione, ma di
dover lasciare il contatto diretto tra utente cuoco ed utente fruitore
cosa che non avviene per le Cesarine, in quanto tutti i dati sono
oscurati, chiosa Gaetano Campolo CEO della Home restaurant Hotel srl ed
aggiunge, a questo ancor più grave è la non comunicazione in Questura
così come da parere del Ministero dell’Interno del febbraio 2019 che
invita a comunicare in Questura l’apertura dell’Home Restaurant oltre
che a rispettare l’occasionalità così come previsto in assenza di legge
di settore dall’articolo 41 che determina le attività private
occasionali mentre la Home Restaurant Hotel srl ad oggi vanta oltre 700
comunicazioni Questura inviate in 135 comuni italiani.

L’Articolo 41 della Costituzione

L’Iniziativa economica è una libertà tutelata dalla Costituzione
Italiana all’Art. 41 che recita:
L’iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto
con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla
libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i
controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa
essere indirizzata e coordinata a fini sociali – cfr. art.43.
Art. 41 Costituzione Italiana
La norma in esame riconosce e allo stesso tempo legittima l’iniziativa
economica privata.
Il secondo comma introduce dei limiti alla libera iniziativa economica
dati dai principi dell’utilità sociale e dalla necessità di garantire la
sicurezza, la libertà e l’iniziativa umana.
Il terzo comma impone allo Stato di adottare misure legislative che
garantiscano il raggiungimento dei fini che si propone lo stesso
articolo 41 della Costituzione.
Da questa norma discendono sui cittadini diritti ed obblighi da
rispettare.
Per quanto concerne il versante dei diritti, dall’articolo 41 derivano
una serie di facoltà pacificamente riconosciute dall’ordinamento
giuridico.
Gli individui hanno la facoltà di poter scegliere l’attività economica
da intraprendere; ovviamente ciò non esclude che l’iniziativa debba
sottostare a condizionamenti amministrativi riguardanti diversi profili
dell’attività:

Il se: può essere previsto un controllo d’idoneità del candidato ad una
certa attività
Il come: può essere previsto l’inserimento dell’impresa in un settore
soggetto a specifici controlli pubblici
Il dove: può essere prevista l’esclusione di certe attività in
determinate zone per la tutela di altri diritti più a rischio, come ad
esempio quello ambientale
Allo stesso modo è costituzionalizzata la facoltà di reperire
investimenti e di organizzare le risorse dell’attività.
E’ altresì riconosciuta la facoltà di portare avanti le attività
lecitamente iniziate per tutelare il singolo ma anche il libero mercato
e la concorrenza, con una particolare attenzione agli obblighi assunti
con l’adesione all’Unione Europea.
Infine, dall’art. 41 della costituzione ne discende la facoltà di
richiedere un compenso congruo per i beni ed i servizi prestati, purché
giustificato dai costi sostenuti.
Nessun operatore economico deve essere danneggiato o costretto ad uscire
dal mercato perché altri abusano della loro posizione dominante.
Grazie alla tutela riconosciuta a ciascuno dall’Art. 41 della
Costituzione, se un’attività economica non è ancora coperta da una fonte
avente rango di Legge Ordinaria, questa situazione di vuoto normativo
non si traduce automaticamente in un divieto di poter avviare tale
attività.
Lo Stato, solo nel momento in cui se ne verifichino i presupposti, potrà
vietare o limitare alcune attività economiche.
Si noti inoltre che con l’ingresso nell’Unione Europea, l’Italia ha
ceduto una parte significativa dell’iniziativa economica che le era
riservata a vantaggio di questo Comunità sovrastatale.

L’UE guarda alla Sharing Economy ma l’Italia volta le spalle

Gli Home Restaurant sul territorio italiano sono fioriti in modo
spontaneo. Si è assistito a una loro crescita esponenziale, affermandosi
appieno come realtà economica (si stimano 14.000 Home Restaurant su
tutto il territorio).
Quanto avvenuto in Italia riflette il naturale percorso che queste
realtà economiche hanno intrapreso non solo sul nostro territorio, ma a
livello mondiale.
La Sharing Economy è un fenomeno che si pone come naturale risposta alle
nuove esigenze economiche di un tessuto sociale in cambiamento!
Concentrandoci sul continente europeo, esempio rilevante non solo per
vicinanza geografica ma soprattutto per i vincoli a cui l’Italia
soggiace facendo parte dell’UE, si possono osservare paesi come la
Francia dove la realtà degli Home Restaurant è pienamente affermata.
In tal senso è doveroso aprire una digressione sull’Agenda​ ​Europea​
sull’​Economia​ ​Collaborativa (Sharing Economy)
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-8-2017-0195_IT.html
La​ ​Commissione​ ​Europea​ ​ritiene​ ​che​ la Sharing Economy​ ​darà un
​contributo rilevante ​alla​ ​crescita​ ​dell’economia dell’Unione​
​Europea e che andrà a integrare un importante vantaggio per​ ​i​
​Consumatori​ che potranno così accedere a ​ ​nuovi​ ​servizi e ad
un’offerta​ ​più​ ​ampia​ ​a​ ​prezzi​ ​più​ ​competitivi.
Allo​ ​stesso​ ​tempo,​ queste nuove forme di economia​ ​solleva​no
​questioni sulla loro applicazione​ ​nel​ ​quadro​ ​normativo​ ​vigente.

L’Industria 4.0 mette in crisi le definizioni tradizionali: ​ ​le
distinzioni​ ​tra​ ​consumatore​ ​e​ ​prestatore​ ​di​ ​servizi,​
​lavoratore​ ​subordinato​ ​e​ ​autonomo ​si sono sempre di più
assottigliate creando una iniziale​ ​incertezza sulle​ ​norme​
​applicabili.
Questa iniziale incertezza, ormai superata da tantissimi stati europei
in cui l’attività di Home Restaurant è riconosciuta, in Italia è stata
incancrenita sia da approcci​ ​divergenti​ ​da​ parte di diversi organi
statali e locali, sia dalle associazioni private di categoria che invece
che rispondere adeguatamente a queste nuove realtà economiche non hanno
fatto altro che impedirne la crescita creando ancora più confusione a
scapito non solo degli Home Restaurant, ma anche dei loro stessi
associati.

Il Parere del Ministero dell’Interno

Il settore dell’Home Restaurant ha conosciuto un’importante svolta
grazie al parere del Ministero dell’Interno ottenuto per il tramite
della Questura di Reggio Calabria.
Con una grande apertura per il settore, recependo gli indirizzi e le
sollecitazioni dell’Unione Europea, il 1° Febbraio del 2019 il Ministero
dell’Interno ha escluso che l’Home Restaurant possa essere ricondotto
alla Ristorazione classica, con conseguenze importanti per la disciplina
dell’attività.

Difatti, l’attività di Home Restaurant presenta caratteristiche ben
individuate:

1. Lo svolgimento dell’attività in un ambiente non adibito ad esercizio
pubblico

2. Il rivolgersi dell’attività ad un tipo particolare di pubblico c.d.
“distinto” ossia che arriva all’Home Restaurant solo su prenotazione

3. L’occasionalità dell’attività, il che in mancanza di disposizioni
precise di legge deve tradursi nel dato di 3 aperture settimanali.

Le caratteristiche dell’attività di Home Restaurant
Lo stesso parere chiarisce che, sussistendo questi presupposti, l’Home
Restaurant è un’attività che non soggiace alla normativa prevista per la
ristorazione classica.
Questo però non esclude che gli Home Restaurant, costituendo punti di
interesse rilevanti sul territorio, debbano essere opportunamente
segnalati alla Pubblica Sicurezza con specifica dichiarazione ex art. 16
del TULPS.
Il Caso. La Sentenza N. 139/2019 del Giudice di Pace di San Miniato
Per il momento la questione degli Home Restaurant è stata raramente
trattata dalle corti italiane. La pronuncia più recente, e postuma
rispetto il parere del Ministero dell’Interno, è la N. 139/2019 del
Giudice di Pace di San Miniato.
Nel caso specifico, il Giudice ha condannato il Comune di Montopoli che
aveva emanato una ordinanza di chiusura per un Home Restaurant con
relativa multa.
All’Homer veniva contestato l’avvio di un Home Restaurant senza aver
presentato la pratica di SCIA.
Il Giudice di Pace riconosce la mancanza di necessità di presentazione
di SCIA per l’apertura di un Home Restaurant.

Gli Home Restaurant evadono le tasse?

Una delle critiche più frequentemente mosse nei confronti degli Home
Restaurant è quella di essere delle realtà economiche “sommerse” che
evadono le tasse eludendo le normative.
Non è prevista nel nostro ordinamento una disciplina specifica per il
comparto, ma anche in questo caso una lacuna non si traduce
automaticamente in illegalità.
Difatti, occorre far riferimento al regime fiscale previsto nel nostro
ordinamento per i “Redditi Occasionali”

La disciplina delle Prestazioni Occasionali

Quando l’attività lavorativa è occasionale, saltuaria o di ridotta
entità si parla di prestazioni occasionali ex. art. 54-bis del Decreto
legge n. 50/2017, convertito dalla Legge n. 96/2017.
La prestazione occasionale è caratterizzata da un limite economico ben
individuato di 5.000€ nel corso di un anno civile.
Nel caso in cui il prestatore rientri in una di queste categorie:
pensionati, studenti fino ai 25 anni, disoccupati e percettori di
prestazioni di sostegno al reddito, il limite massimo netto sale a
6.666€
L’Home Restaurant dovrà altresì rilasciare Ricevuta, alla quale dovrà
essere apposta Marca da Bollo del valore di 2€ nel momento in cui superi
la somma di 77,47€.
Home Restaurant Hotel fornisce a tutti i propri Homers iscritti un
format di ricevuta utilizzabile.
Gli Home Restaurant difatti devono conservare evidenza delle spese
sostenute per l’attività di Social Eating; tali spese dovranno essere
sottratte dalle entrate percepite ed il netto così ottenuto dovrà essere
opportunamente dichiarato in apposita sezione della Dichiarazione dei
Redditi.
La Home Restaurant Hotel srl invita Angela Romano, così come tutte le
Cesarine, iscritta sul sito web Cesarine ad informarsi e denunciare
quanto prima alle Autorità competenti, la nostra Associazione è
disponibile gratuitamente a dare ogni tipo di informazione seguendo ogni
nostro associato per lo sbrigo pratiche per essere in regola nel
settore.
In conclusione invitiamo il Presidente del Governo Giorgia Meloni a
firmare la Petizione per Chiedere al Governo una legge di settore per
gli Home Restaurant e dare diritti e dignità a chi pratica o chi
vorrebbe praticare questa splendida attività privata