Già sold-out la prima corsa, dopo l’alluvione, con il treno storico Fabriano-Pergola

Fabriano – Manca meno di un mese alla riapertura ufficiale della tratta ferroviaria Fabriano-Pergola che era stata seriamente danneggiata dall’alluvione dello scorso settembre. Prime corse sold-out. E’ corsa contro il tempo: da mesi, infatti, gli operai stanno lavorando tutti i giorni per completare la costruzione del nuovo binario. Nel tratto tra Sassoferrato e Bellisio Solfare, infatti, è stato rifatto tutto da capo, dalla massicciata portata via dal maltempo (nella foto il binario nuovo). Quella dell’anno scorso è stata la seconda interruzione per questa piccola tratta, 31 chilometri, che negli anni d’oro arrivava ad effettuare anche 16 corse giornaliere tra la città dei Bronzi Dorati e quella della carta. Prima, ormai dieci anni fa, un piccolo smottamento a Monterosso; nel 2022, l’alluvione che ha messo in ginocchio parte delle Marche. Quella in corso in questi giorni, quindi, è la seconda riattivazione della linea, per fini turistici, dopo il buon successo delle corse su treno storico effettuate l’estate scorsa che aveva invertito la rotta e riacceso l’interesse. Da ramo secchio da sopprimere a possibile volano turistico. In previsione ci sono nuove corse oltre quelle già ufficiali e cioè 25 giugno, 1 e 2 luglio, ognuna con poco più di 200 posti con locomotiva diesel con carrozze terrazzini e bagagliaio. “Il 25 giugno si riparte con il treno che da Ancona arriverà prima a Fabriano e poi a Pergola, via Sassoferrato, e i primi viaggi già tutti sold-out. Abbiamo posto le basi per fissare il punto di non ritorno delle nostre infrastrutture ferroviarie” dice l’assessore regionale alle Infrastrutture, Francesco Baldelli, che fa il punto sui lavori: “Dopo l’alluvione del 15 settembre scorso una nuova ripartenza. Sono in corso interventi di ripristino del tratto danneggiato che oggi presenta caratteristiche da linea di Serie A. Il treno storico apre al futuro commerciale della linea e all’idea del completamento dell’Anello ferroviario delle Marche, per unire senza interruzioni Ascoli Piceno e Urbino, risalendo fino a Civitanova per addentrarsi a Fabriano e Pergola e raggiungere anche Fano”.

Marco Antonini