CGIL, CISL E UIL MARCHE SU PIANO SOCIO-SANITARIO E APPALTI

“Nei giorni scorsi CGIL, CISL e UIL hanno incontrato il Presidente della Regione Marche e l’Assessore alla Sanità Saltamartini. Il lungo ma poco efficace incontro ha avuto per oggetto il Piano socio sanitario, di prossima emanazione. CGIL, CISL e UIL, si legge in una nota, si vedono costrette a rimarcare, ancora una volta, l’impossibilità di un confronto serio, costruttivo ed efficace senza che la documentazione oggetto dell’ incontro venga consegnata con un congruo anticipo. Le slide inviate qualche giorno prima dell’incontro generiche, una mera elencazione di titoli senza una pianificazione di obiettivi programmabili e raggiungibili. Durante l’incontro le organizzazioni sindacali hanno reiterato la richiesta del testo completo del piano socio sanitario, inviato successivamente, ora oggetto di un attento esame al fine di produrre, in tempi brevi, le opportune osservazioni. Il confronto con la Giunta sul PSSR, annunciato dal Presidente, è appena iniziato; CGIL, CISL e UIL si augurano che possa essere costruttivo e produrre risultati positivi per i cittadini marchigiani che continuano a subire tutti i disagi e le conseguenze di una sanità non adeguata alle loro esigenze. Sarebbe veramente inaccettabile se si esaurisse in un nulla di fatto, così come è stato con la legge n. 19 sul riordino del servizio sanitario marchigiano. Già da un mese, Cgil Cisl Uil stanno svolgendo assemblee nei luoghi di lavoro e incontri nei territori per ascoltare la voce di lavoratori e pensionati e condividere possibili soluzioni alle tante criticità della sanità marchigiana che vengono evidenziate. A oltre due anni dall’ insediamento di questa Giunta, potendo comunque contare su risorse europee, CGIL CISL e UIL non possono più tollerare il perdurare di questa situazione, pertanto se non ci saranno risposte convincenti, saranno pronte a mobilitarsi”.

CGIL MARCHE SU APPALTI: MARCHE, SITUAZIONE A RISCHIO PER OLTRE 50MILA LAVORATORI

Appalti, situazione preoccupante nelle Marche per oltre 50mila lavoratori con il nuovo codice, anche considerando il terremoto e l’alluvione. Secondo la Cgil Marche, il primo rischio è che, con il cambio legislativo, ci crei un vero e proprio empasse per i committenti che devono applicare le nuove leggi. Non solo: con gli affidamenti diretti fino a 150mila euro, si corre il pericolo che i lavori siano affidati in modo poco trasparente e con logiche discutibili. Inoltre, il fatto di assegnare i lavori senza gara fino alla soglia Ue di 5,37 milioni di euro, determina che il 98% degli appalti delle Marche venga assegnato senza gara (corrispondente a quasi due miliardi di euro di cui il 60% circa ad alta intensità di manodopera). Infine, con il cosiddetto ricorso al subappalto a cascata, si rischia che vengano ridotti i diritti dei lavoratori sia sul fronte delle retribuzioni sia su quello della sicurezza. In questi giorni, si rende noto che, dopo aver letto tanti giudizi positivi sulle modifiche apportate al nuovo codice, nessuno si è posto il problema dei diritti delle persone che lavorano nella catena degli appalti. Questi sono problemi fondamentali per un sindacato. (CS)