“Sguardi di passione”, al Teatro San Giovanni Bosco tutto pronto per il debutto di domani
Fabriano – Sono “Sguardi di Passione”, quelli che vedi e ascolti in questi giorni al Teatro San Giovanni Bosco di Fabriano. Sguardi che lasciano un interrogativo mentre ripercorri la storia della salvezza. La chiesa diocesana di Fabriano-Matelica e la città tutta si ritroveranno presso il teatro della parrocchia Madonna della Misericordia. Il conto alla rovescia è iniziato. Il parroco, nonchè vicario foraneo di Fabriano, scrittore e regista ha radunato più di 40 attori amatoriali di Fabriano, tutti tra i 15 e i 70 anni. L’appuntamento è per giovedì 23 e venerdì 24 marzo alle ore 21:15, domenica 26 marzo alle ore 15:00 e 21:15. Prenota il tuo posto sul sito https://www.teatrosangiovannibosco.it/sguardi-di…/
Il racconto di alcuni dei protagonisti
Cosimo Dell’Aquila, 49 anni, professione technical manager presso azienda metalmeccanica. Racconta: “Definita dal nostro regista Don Umberto “opera pop” , come a voler celare il vero fine di quest’opera che è tutt’altro che dare spettacolo e intrattenere per un paio d’ore lo spettatore con qualche canto. E’ piuttosto un tempo che regaliamo a noi stessi, anche a noi attori, per riflettere su quanto accade tutti i giorni nella nostra bellissima casa chiamata “terra”. E’ un tempo – prosegue – che ci prendiamo per riscoprire i sogni e le speranze nascosti dietro ogni singolo volto che incontriamo, che vediamo in televisione, sui social o dietro il nostro specchio di casa. Il mio ruolo è quello di interpretare Gesù e mostrare l’infinità Misericordia che Dio ha per la sua creatura chiamata donna e uomo, ossia ognuno di noi”.
Gabriella Pozzessere, 46 anni, insegnante, racconta: “In “Sguardi di Passione” interpreto Maria, ruolo complicato e filo conduttore dell’Annunciazione alla Passione di Cristo. Essendo madre, ho provato ad immedesimarmi nella figura della Madonna che pur conoscendo bene la natura divina di Gesù, soffre e si strazia sotto la sua croce. Pensare a tutta le persone che soffrono, per la perdita di un figlio o di una persona cara mi spinge a volerle abbracciare idealmente, anche solo incrociando il loro sguardo”.
Il vocal coach, Ezio Maria Tisi, è al lavoro da mesi. “Don Umberto Rotili mi ha incaricato di lavorare sulle voci sia per le parti recitate che per i cantanti. I ragazzi non erano abituati al palcoscenico senza microfoni e quindi ho cercato di fare capire loro come si mette la voce per recitare sul palcoscenico. Abbiamo lavorato anche per coinvolgere il pubblico attraverso le emozioni dei personaggi. Viso e occhi sono quasi sempre alzati per ricevere la luce e accentuare le espressioni. La prova in costume del primo atto – aggiunge – è stata veramente splendida. Sono felicissimo dei risultati! Stiamo perfezionando ogni particolare in vista della prima. Don Umberto ha scritto dei testi meravigliosi ed è un regista fantastico. Sono veramente onorato dalla richiesta di don Umberto e felicissimo dei risultati ottenuti”.
Marco Antonini