L’ex sindaco Santarelli: “Quali sono i nuovi progetti della Giunta Ghergo?”
Fabriano – Il punto dell’ex sindaco, Gabriele Santarelli, dopo la nostra pubblicazione relativa ai progetti 2023 della Giunta Ghergo, dei giorni scorsi.
Di Gabriele Santarelli
La montagna di promesse della campagna elettorale ha partorito fin qui un topolino che costringe la sindaca a intestarsi il lavoro fatto da chi viene ogni giorno criticato per non aver fatto nulla. Però la campagna elettorale è finita. Nell’elenco dei progetti profuso dalla Sindaca abbiamo ritrovato il lavoro fatto dagli uffici durante il precedente mandato con lavori finanziati dal PNRR e da altri fondi intercettati a partire dal 2017. Un elenco che ricalca in modo quasi completo quello che avevamo inserito nella relazione di fine mandato a partire da quelli già finanziati dal PNRR e dai fondi GAL fino a quelli pronti nella loro fase esecutiva e da finanziare. Una domanda dovrebbe sorgere spontanea: quali sono i nuovi progetti sui quali stanno lavorando? Cosa dobbiamo aspettarci dopo terminata la spinta data dalle cose già pronte? Quale è la loro idea di città? I lavori per il tetto del Teatro sono stati affidati nel 2021 e avrebbero dovuto avere inizio a giugno, il fatto che non siano ancora iniziati sta a testimoniare il fatto che tra le intenzioni e la realtà a volte purtroppo si frappongono problemi imprevisti che evidentemente anche questa amministrazione dei miracoli deve sopportare. Chi conosce la pubblica amministrazione sa che le fasi che richiedono più tempo e lavoro sono quelle della programmazione, della progettazione, dell’intercettazione dei fondi e di tutti gli iter burocratici necessari all’apertura dei cantieri. Per cui parlare di cantieri fermi significa mentire ai cittadini perchè in realtà si tratta di iter autorizzativi avviati che richiedono tempo. La Sindaca non si esime dal continuare a lamentarsi dell’assenza di risorse: evidentemente i 6 milioni di euro che abbiamo lasciato in eredità per le opere pubbliche sono ritenuti insufficienti così come non sono ritenuti sufficienti i circa 2 milioni di euro di progetti finanziati dal PNRR per il sociale e la digitalizzazione del comune o i 2 milioni per la scuola Mazzini. Di due cose siamo certi purtroppo dopo questi primi sei mesi vedendo quello che è stato fatto lungo via Dante e leggendo la stampa locale: la città può scordarsi le piste ciclabili e la mobilità sostenibile e sta iniziando l’ennesimo rapido declino nei rapporti istituzionali con conseguente isolamento nei confronti della regione, incredibilmente criticata per aver concesso “solo” 500 mila euro per il Pala Guerrieri, dei comuni con i quali si dovrebbe condividere un progetto di sviluppo territoriale (vedasi quello che sta succedendo con Genga) e del terzo settore con la perdita degli spazi del Coworking che erano stati concessi 5 anni fa dalla Fondazione Carifac duramente attaccata dal PD durante la campagna elettorale. In tutto questo di progetti e idee nuove nemmeno l’ombra, sintomo che manca del tutto un’idea di città. E temo che, nel silenzio generale, il peggio debba ancora venire.