“Sei tu”, al teatro San Giovanni Bosco uno spettacolo contro la violenza sulle donne

La compagnia di balletto FusionWork, sarà ospite al teatro San Giovanni Bosco venerdì 25 novembre alle ore 21:15, per celebrare con una performance di danza e parole, la “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne contro ogni discriminazione”. Biglietto: intero: 15 euro, ridotto (dai 5 ai 10 anni): 10 euro. Info: www.teatrosangiovannibosco.it

Il racconto del direttore del teatro San Giovanni Bosco, don Umberto Rotili 

Io sono molto affezionato a questa giornata, sia come cittadino che come parroco e cerco sempre il modo più giusto e attraente per celebrarla, così da sensibilizzare la parrocchia e tutta la comunità a questo tema che dovrebbe essere caro a ciascuno di noi, soprattutto a coloro che lavorano nel sociale e che si occupano di promuovere la vita.
Discriminare qualcuno, usare violenza, o sottomettere psicologicamente un’altra creatura vivente, è la cosa più atroce che l’uomo possa fare con la sua intelligenza. L’uomo, creato a immagine di Dio, che con la sua intelligenza può costruire monumenti, progettare edifici giganteschi, perfino arrivare nello spazio e viaggiare attraverso le stelle, non può non essere in grado di trovare il modo di arginare la violenza e la discriminazione. Noi siamo fatti per l’Oltre, non siamo fatti per la mediocrità e questo deve impegnarci tutti a promuovere la vita sotto ogni aspetto, soprattutto deve impegnarci a promuovere la dignità di ogni essere umano, a prescindere da tutto ciò che sono le scelte personali, a prescindere dalla razza, dalla religione, dall’orientamento sessuale e da qualsiasi altra cosa che può segnare una distanza tra me e l’altro. Perché l’altro… sono io… l’altro Sei tu! Questo spettacolo intreccia danza contemporanea e prosa. Un intimo spiraglio, uno squarcio privato e sottile dal quale lo spettatore scruta, intuisce e considera… Tre vite qualunque, tre donne qualunque, che tremano, temono, celano e mentono. Mentono con il mondo intero, con se stesse persino, fino ad arrivare all’istante in cui la menzogna è talmente forte da prendere il sopravvento: un vortice insidioso questo, nel quale il rischio più grande è quello di cadere nell’inesistenza. L’oblio di se stesse diviene quasi un dolce richiamo, un anestetico espediente per sfuggire alla sofferenza. In mezzo a tutto questo nulla potrebbe quasi consumarsi tutto il tempo, se non fosse per quel dolore che prepotentemente ritorna a ricordarti che esisti. Esisti e dunque, ricominci a muoverti, in quell’intricato labirinto di bugie con indosso la maschera che ti sei costruita… Ora fatichi a trovare un varco, ora inciampi, le tue gambe divengono più pesanti ad ogni passo, i tuoi passi divengono corsa straziante, ma non puoi più fermarti, ora non puoi più, ora sai che esiste un luogo nel quale ogni maschera cade e ogni menzogna viene smentita, ti mostrerà chi eri prima di smarrirti e al tempo stesso la persona che sei diventata, ti permetterà di leggerti dentro senza giudizi e senza riserve. Ora sai che ci sarà sempre uno specchio ad attenderti, se solo, in esso, tu avrai il coraggio di rifletterti.

a cura di m.a.