Diocesi Fabriano-Matelica: dal 16 maggio al 31 ottobre al via il progetto tra arte e comunità.
“Le comunità raccontano i campanili, i campanili raccolgono le comunità”, un importante progetto diocesano promosso a livello nazionale dalla CEI che prenderà il via dal 16 maggio fino al 31 ottobre 2025, che vede come ente capofila il Museo Diocesano. Ne parliamo con la dottoressa Laura Barbacci, Responsabile dell’Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto della Diocesi di Fabriano- Matelica.
Dottoressa Barbacci, l’arte parla di comunità, come è nata l’idea di partecipare a questo progetto nazionale che coinvolge le Chiese del territorio danneggiate dal sisma e recuperate, anche, con contributo CEI 8xmille?
Il 20 agosto dell’anno scorso quando inviai l’abstract del progetto alla CEI per aderire al progetto nazionale “Nel tuo nome. L’arte parla di Comunità” non avrei mai pensato che avrei potuto ottenere un così alto riscontro. Alle porte dell’inaugurazione della settimana di valorizzazione del patrimonio ecclesiastico (10-17 maggio), ho avuto la gradita riconoscenza di essere stata selezionata tra le tre diocesi italiane meritevoli di portare il proprio progetto all’attenzione nazionale. Così, il 10 maggio prossimo avrò l’onere e l’onore di raccontare cosa significa essere una comunità ferita dal terremoto.
Quanto conta portare la testimonianza delle nostre comunità che non possono più utilizzare la loro chiesa perché inagibile ed evidenziare come, senza comunità, non c’è Chiesa?
Sarà una grande opportunità per il nostro territorio che dopo il sisma vive ancora momenti di grossa crisi e ciò nonostante manifesta ancora la voglia e la pienezza del donare. La corresponsabilità è l’idea che guida le comunità e questa si realizza solo con il contributo di tutti. Accogliendo a pieno questa idea e sostenendo l’8xmille si possono tutelare anche i beni culturali che sono strumento per annunciare il Vangelo con opere concrete per il bene di tutti.
Qual è l’intento di questo progetto?
Sicuramente quello di dare voce alle persone, perché attraverso di loro non cessi la voce della chiesa che li raccoglie e che per essi celebra. Vorremmo che fosse una raccolta di opere e beni significativi per ogni comunità, una testimonianza visiva ma anche emozionale (nel programma prossimamente in uscita ci sarà la possibilità di visitare le comunità andando sul posto). Comunità così innamorate della loro chiesa al punto da tassarsi personalmente e, con il prezioso aiuto del contributo 8xmille, riescono a ridare l’agibilità alla loro casa comune. Il vero esempio di dono, quello disinteressato che nasce dal profondo e contagia il vicino.
Quante sono le chiese della Diocesi danneggiate dal sisma e quelle recuperate con contributo CEI 8xmille?
Con il sisma 2016 sono state danneggiate 60 chiese, questo significa che un terzo delle nostre comunità si sono ritrovate “ferite”, con la chiesa di riferimento improvvisamente chiusa ed inagibile. Le chiese attualmente recuperate con il contributo CEI 8xmille sono quelle in località Montelago, Cabernardi, Melano, Colcello, Castelletta, Camponocecchio, Campodonico.
Le comunità colpite dal sisma, che hanno costruito e dedicato tutta la loro esistenza intorno al campanile della chiesa, saranno pertanto al centro dell’attenzione di questo progetto?
Luogo di incontro e raccoglimento, da sempre le chiese delle piccole comunità montane dell’appennino sono state punto di riferimento della comunità locale. Con il terremoto questo intimo dialogo è stato interrotto: le campane cessano di suonare per evitare di danneggiare ulteriormente i campanili e, in alcuni casi estremi, evitarne il crollo. I beni in esse custoditi e curati dal paese, vengono spostati, impacchettati, momentaneamente sradicati dalla loro casa. Si respira un’aria ferma di desolazione e quando i parrocchiani più anziani vedono entrare qualcuno di “estraneo” in chiesa lo interpellano con un secco “quando ce la ridate ‘sta chiesa?”. Difficile e poco rassicurante è il dover spiegare loro che i tempi della ricostruzione sono lunghi e incerti.
Come sarà strutturato il programma del 16 maggio prossimo al Museo Diocesano?
Inaugureremo, alle 17.30, la nostra piccola raccolta e daremo il via ad una serie di incontri e visite che comporranno il programma di eventi collaterali intorno alla mostra. All’interno del Museo diocesano esporremo anche una piccola sezione di beni culturali, alcuni dei quali restaurati grazie all’8xmille, per sottolineare come l’impegno concreto di chi dona porta beneficio a tutti noi. Gli incontri saranno tenuti presso il Museo Diocesano per vivere appieno questo luogo che ha la funzione di contenere, accogliere e narrare le nostre bellezze artistiche, sicuri che un’opera musealizzata non perda di significato se decontestualizzata, ma diventa volano per accendere l’attenzione sul territorio e sulla comunità. A seguire il primo incontro sul trittico di Coldellanoce dipinto da Matteo da Gualdo.
Seguiranno poi diverse giornate con molte attività?
Sarà un programma ricco di iniziative con conferenze di introduzione di natura storico-artistica attraverso le opere d’arte, eventi su prenotazione. Inoltre visite nelle frazioni più colpite saranno fatte con la bella stagione nelle giornate del 7 giugno (Albacina), 27 e 29 giugno (Collamato), 12 luglio (Matelica), 7 settembre (Monticelli), 20 settembre (Melano) e 3 ottobre l’incontro conclusivo vorrebbe raccogliere, sempre al museo, le testimonianze di come si attiva una raccolta fondi per accedere ai fondi 8xmille che nella nostra diocesi coprono l’80% del totale. Le comunità di Montelago, Albacina e Cabernardi sono degli ottimi esempi. Sarà la comunità a parlare di sé. Sono previsti anche workshop artistici per ragazzi delle scuole che saranno aperti dal 22 settembre ed incontri in archivio/biblioteca di approfondimento sui Giubilei che nella storia hanno attraversato le nostre comunità.
Il programma di incontri e visite con chi è stato realizzato?
Preziosa è stata la collaborazione con Fabriano Storica e il Gruppo Giovani Guide, nei prossimi giorni il programma sarà pubblicato su facebook e sul sito della Diocesi. Interverranno Matteo Parrini, il professor Matteo Bebi, Aldo Pesetti, don Pierleopoldo Paloni, il professor Fabio Marcelli, il professor Federico Uncini, la dottoressa Martina Cerioni, il sindaco di Genga Marco Filipponi e tutte le comunità coinvolte in questa iniziativa. Sarà possibile chiedere info e prenotare l’adesione agli incontri a museodiocesano@fabriano- matelica.it
Gigliola Marinelli