REGIONE: L’ASSESSORE CHIARA BIONDI A RADIO GOLD
“Sono davvero onorata di poter servire la mia Regione e, come sempre ho fatto, mi impegnerò con determinazione in questo ruolo importante”. Con queste parole la fabrianese Chiara Biondi ha comunicato, attraverso i suoi canali social, la nomina ad assessore regionale, subentrando a Giorgia Latini. Abbiamo incontrato l’assessore Biondi per fare il punto sulle attività in agenda per le sue deleghe Cultura, Istruzione, Pari Opportunità, Sport e Politiche Giovanili.
Assessore, il 19 ottobre scorso è stata nominata assessore dal Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Come sta vivendo questo passaggio da consigliere ad assessore regionale?
Comincio col dire che in questi due anni ho sempre affiancato l’attività della collega Giorgia Latini e ho fatto parte della I Commissione affari istituzionali, cultura, istruzione, programmazione e bilancio. Ho avuto così modo di conoscere da vicino le iniziative e le strategie messe in campo seguendone il percorso sin dall’inizio. Posso dire che questo sta rendendo più fluido il passaggio di staffetta. Da un punto di vista più personale sto affrontando questo momento con orgoglio e senso di responsabilità. Fin da subito ho iniziato ad approfondire i principali “dossier” aperti, ho incontrato i dirigenti, ho fatto il punto sulle questioni più urgenti. Mi sto muovendo per portare a termine i progetti avviati e per capire dove è possibile intervenire ancora. Naturalmente sono solo all’inizio. Infine voglio sottolineare che il passaggio da consigliere ad assessore per me è anche un impegno nei confronti dell’organo consiliare, che considero un momento di confronto fondamentale.
Entrando nel merito delle sue deleghe, come può essere aiutato il mondo della cultura per far sì che possa produrre una crescita economica?
Il primo passo credo sia l’ascolto degli operatori culturali. Dopodiché bisogna guardare ai dati, valutare i numeri. Nel 2021 la cultura ha creato nel nostro Paese un’economia di 88,6 miliardi di euro e occupato direttamente 1,5 milioni di persone. E’ necessario credere che questi numeri possano anche subire un incremento. Come? Attraverso investimenti che contribuiscano però a rafforzare il sistema, a renderlo più solido, a rafforzare le reti e di conseguenza le piccole organizzazioni, le imprese culturali e creative, ad attrarre le produzioni cinematografiche, che nelle Marche avranno un’iniezione di 16 milioni di euro da fondi europei, cifre senza precedenti. Attraverso la cultura si crea economia, si va ad incidere trasversalmente su tanti ambiti diversi. Soprattutto dopo la pandemia vanno impiegate risorse, ma queste non possono prescindere da un’analisi della situazione attuale e da una direzione da prendere con determinazione. Con la creazione della rete dei teatri per la candidatura UNESCO, con l’ultimo bando per direttori museali di rete questa direzione è stata tracciata. Bisogna adesso metterla a frutto.
Riguardo la candidatura Unesco delle Marche come “Regione dei Teatri” abbiamo possibilità di ottenere questo prestigioso riconoscimento?
L’ingresso nella tentative list è un primo importante traguardo. Certamente quella delle Marche come Regione dei Teatri è un’intuizione che credo abbia tutte le caratteristiche per ambire al riconoscimento UNESCO. Si tratta di un patrimonio architettonico, culturale e sociale che ci contraddistingue per quantità e qualità in Europa e forse anche oltre.
L’istruzione è una delega molto delicata, cosa prevede la sua agenda soprattutto per la didattica innovativa?
Ho già avuto, a poche ore dal suo e dal mio insediamento, un primo incontro con il Ministro all’Istruzione e al Merito Valditara. E’ stato un confronto utile a condividere le principali criticità della scuola, legate soprattutto agli standard richiesti dalla normativa (il DPR 81 del 2009) per la formazione delle classi nelle aree interne, di montagna e nelle aree del sisma, per le quali era già stata richiesta una deroga. Credo che queste siano in assoluto due priorità che hanno a che fare con la tenuta dei territori e con i servizi da garantire alle famiglie. Venendo alla seconda parte della domanda, la didattica innovativa, la richiesta di chi mi ha preceduta nel mio incarico da assessore era stata, nell’ambito dei fondi strutturali Ue, di 10 milioni. Avremo a disposizione, a fronte di questa richiesta, circa 9,5 milioni che serviranno a favorire il successo formativo e l’inclusione, a innalzare i livelli di apprendimento e la personalizzazione dei piani di studio, a sperimentare una modalità di apprendimento dinamica e non stereotipata, a sviluppare l’intelligenza emotiva e le soft skills e a contrastare la povertà educativa. Continueremo in questa direzione promuovendo progetti che soddisfino gli obiettivi che ho appena citato.
Come è strutturato il Piano Sport regionale, sono previsti dei fondi per lo sport di base?
Il Piano sport è in piena attuazione. Abbiamo ben 13 interventi differenziati che vanno dal sostegno delle attività sportive delle aree del sisma, alla realizzazione di eventi strategici, dalla promozione dell’attività sportiva per tutti (dagli studenti agli anziani) alla riqualificazione dell’impiantistica sportiva. Segnalo poi che le Regioni, per la prima volta, saranno destinatarie di risorse nazionali per lo sviluppo dello sport di base. Parliamo di 610 mila euro, un risultato raggiunto grazie alla determinazione di chi ha operato in sede di Conferenza delle Regioni e che consentirà di avere a disposizione risorse aggiuntive da destinare al settore.
Pari Opportunità e politiche giovanili: come intende muoversi in questo ambito così particolare e molto sensibile? Ha dei progetti da sottoporre all’attenzione della Regione?
Se sono qui è per via dell’impegno, della competenza e della determinazione di tante donne che, in ogni ambito, hanno consentito di superare rigidità sociali inaccettabili. Ora tuttavia tali conquiste vanno estese. Vorrei declinare il tema delle Pari Opportunità su un terreno più ampio, che non sia esclusivamente quello delle differenze di genere. Ritengo superata la stagione politica che impaludava il dibattito su temi come l’uso della formula la consigliera o il consigliere, la presidenta o il presidente. Vorrei cominciare a ragionare su questioni utili a porre rimedio alle tante differenze presenti nella nostra società e che davvero costituiscono un ostacolo: la povertà, la fragilità sociale, la disabilità. Vorrei spendere energie per cose di questo tipo anziché alimentare il dibattito su aspetti puramente linguistici. Per quanto riguarda le Politiche giovanili ci sono già interventi avviati o di prossima attuazione, come ad esempio la concessione di contributi agli oratori. Si tratta di un sostegno a presidi sociali ed educativi di fondamentale importanza, soprattutto in questa fase storica del Paese. A parte l’esempio che ho fatto lavorerò a questa delega incontrando gli stakeholders e riprendendo il filo sulle modifiche alla legge regionale 24 del 2011 che, secondo quanto si è detto più volte, necessiterebbe di un aggiornamento.
Riguardo la Città di Fabriano quali sono secondo lei le priorità , sempre nell’ambito delle sue deleghe, che necessitano di un intervento da parte della Regione Marche? Ci sono iniziative regionali e progetti dopo il riconoscimento di Fabriano come Città della Carta e della Filigrana?
Il primo obiettivo è quello di rifinanziare la legge numero 4 del 2021 che, all’articolo 4, prevede l’istituzione del Premio internazionale della Filigrana e promuove la realizzazione di un Festival della Carta, quali efficaci strumenti di sostegno e divulgazione del “saper fare” di Fabriano e delle Marche, in Italia e all’estero. Essendo, da consigliere regionale, prima firmataria della legge, ho inteso esaltare l’artigianato locale come importante fattore di identità culturale e come strumento di crescita economica. Ora spetta all’amministrazione comunale proporre un progetto che dia seguito e metta a terra il testo normativo.
Cosa può fare il suo assessorato per la valorizzazione del Palio di San Giovanni Battista quale importante evento di rievocazione storica?
Il Palio, grazie al lavoro fatto in questi anni, è stato inserito tra le rievocazioni storiche di rilevanza regionale. Questo riconoscimento ha permesso di salvaguardare e valorizzare questa importante tradizione e di ottenere fondi che andranno a copertura delle spese del 2022 e del 2023.
Gigliola Marinelli
Assessore regionale avv. Chiara Biondi