OTORINO, 12 POSTI LETTO AL SECONDO PIANO DEL PROFILI
di Marco Antonini
Fabriano – Durante l’estate aveva dovuto rinunciare a diversi posti letto, ma adesso è tornato a lavorare a pieno regime. E’ il reparto di Otorino dell’ospedale Profili di Fabriano. L’Unità Operativa diretta dal dottor Andrea Pennacchi opera, ed è una particolarità, non solo adulti, ma anche pazienti in età pediatrica. In Area Vasta 2 è l’unico reparto insieme all’ospedale Salesi, ad avere questa specializzazione. Da alcuni giorni il reparto è tornato al secondo piano, ex Ginecologia, dove si trovava prima del piano ferie estivo che l’aveva trasferito in Ortopedia. Sono stati riattivati i 12 posti letto di Otorino e il reparto è in completa autonomia. Effettua circa 50 interventi al mese, sia di carattere oncologico che non, con attenzione anche ai giovanissimi pazienti. In molti scelgono il Profili, anche da fuori Area Vasta e da fuori regione. Tra interventi a malati tumorali, chirurgia dell’orecchio e del naso, la sala operatoria funziona regolarmente con una decina di interventi a settimana, numero che varia a seconda della complessità dell’operazione e del tempo necessario a portare a termine una seduta operatoria. L’obiettivo è quello di recuperare le visite che non sono state effettuate nei mesi del covid-19. Diverse, anche in questo reparto, le attività che sono saltate. L’ospedale Profili, quindi, al termine del periodo delle ferie, quando c’è una diminuzione dell’attività sia ambulatoriale che di sala operatoria, a causa prevalentemente della carenza di medici e infermieri, riacquista uno spazio importante, quello dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria. Nei mesi passanti, infatti, in concomitanza con il rientro dell’Hospice a Fabriano, Otorino e Oculistica erano andati a finire in Ortopedia con la perdita di 12 posti letto. In occasione del piano ferie estivo 2019 fu il turno del reparto di Medicina. I posti letto tagliati, 10 in tutto, non furono più riattivati. Ancora da definire il nuovo assetto del reparto di Pediatria e da capire se i nuovi vertici regionali troveranno una soluzione per dare ossigeno a un servizio strategico per 8mila utenti.